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DAY BY DAY
note e commenti sul lavoro
comune nella classe 3F
del Liceo Scientifico "Malpighi"
di Roma
Queste è una rubrica strettamente di servizio. Verranno inserite
(next) |
19.11.99
A margine del consiglio di classe del 18.11.99
(rimandando ad altra data una riflessione sugli studenti "che rischiano
di non poter vivere appieno la loro vita di adolescenti") volevo commentare
la osservazione che in chiusura è stata formulata da un rappresentante
dei genitori: "bisognerebbe incoraggiare i ragazzi, perché non pare
che loro si sentano così rassicurati, come sembra risultare dal
parere dei docenti sul profitto ".
Sullo "incoraggiare" forse mi esprimerò un'altra volta. Sul "rassicurare", ricorderete che poche ore prima ci eravamo chiesti: "ma scopo della filosofia è rassicurare, o no?" Eravamo giunti a qualche conclusione? Mi pare che la classe fosse decisamente per la importanza del rassicurare; ma forse avrete capito che io non sono della stessa opinione. In linea generale, io sono piuttosto restio
ad entrare in questa prospettiva (incoraggiare lo studente, rincuorarlo,
assicurarlo che si sarà comprensivi, che non sarà poi tanto
difficile ...) non tanto perché prima o poi nella vita (ma forse
già ora) incontrerà una serie di persone che si infischieranno
totalmente di lui e delle sue preoccupazioni. Io penso, piuttosto, che
sia poco rispettoso degli studenti. Io non mi permetterei mai di incoraggiare
il preside; non vedo perché dovrei permettermi di incoraggiare uno
studente.
Chi incoraggia, chi rassicura, dichiara di avere dei poteri; e chi si fa incoraggiare spera in quei poteri. Io in questa scuola non ho poteri: ho dei compiti e delle responsabilità. Incoraggiare, rassicurare, è un rapporto personale e privato (ricordate il medioevo?): ma in questa scuola ciascuno di noi ha un ruolo pubblico... Rassicuratevi: per oggi ho finito
qui.
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31.10.99
- 2
Sul numero delle fotocopie da allegare alla scheda H2E1, vorrei dire, dopo una analisi preliminare (prima della lettura della scheda) che
Permettetemi una osservazione di ortografia: si scrive spazio, e al plurale fa spazi. Non credo che si debbano fare troppe cerimonie sulla purezza ortografica, ma ritengo che scrivere "spazzi" sia al di sopra della soglia di quanto socialmente accettabile, sia pure in modo informale. Sempre a proposito di spazi, è evidente che le indicazioni sulle dimensioni della scheda sono orientative, e non devono diventare ossessive. Tuttavia vorrei osservare
(scusate se per brevità qui ho usato i cognomi) |
31.10.99
- 1
Molti, troppi studenti non hanno ancora compreso bene quale è lo standard per il nome dei files. Provate, per cortesia, a ragionare prima
di eseguire fedelmente delle istruzioni. La esecuzione "cieca" non va bene
neanche nel servizio militare; e certo non a scuola.
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30.10.99
- 2
Vorrei ribadire qui per scritto e per tutti quello che ho detto in classe: il termine di consegna di un lavoro rimane fisso, e non slitta, se lo studente non si presenta scuola; pertanto anche chi è assente è tenuto a fare il possibile per far pervenire in tempo il proprio lavoro (affidarlo a compagni di classe, inviarlo o farlo inviare via e-mail, fattorini, paracadutare da elicottero, bombe "intelligenti" [svuotate dall'esplosivo], ecc....) |
30.10.99
- 1
Oggi, sia pure brevemente e di sfuggita, Gabriele (G.) chiedeva se io avrei restituito la SBA "corretta" (!). Voglio dire che no: della SBA, stando agli standard, deve averne copia anche lo studente. Per ciascuno ho fatto un minimo di osservazioni (il livello nei quattro parametri), ed una serie di osservazioni generali [piuttosto a lungo, mi pare] che erano rivolte a ciascuno, da prendere nell'ottica della valutazione ricevuta. Comunque, siccome non è certo qui che finisce il problema, per non ripetermi vi invito a informarvi su questa analoga rubrica (day by day) della 4F, ai giorni 25 e 30 ottobre. Su questo tema non è che non continuo a pensare: avrei anche un certo numero di idee; ma devo trovare i tempi per realizzarle. |
25.10.99
Roberta chiede se al giovedì si può fare Storia alla prima ora e Filosofia alla quinta ora, perché mentre è più facile seguire Filosofia,è meglio essere freschi per seguire Storia. Sorgono anche alcuni malumori, perché alcuni studenti (ad occhio e croce la metà) non si riconoscono in questa richiesta, che pure è stata presentata in qualche modo come richiesta della classe. In proposito io faccio osservare dal punto di vista del metodo:
la ripartizione attuale delle materie mi sembra equa: su Storia lavoriamo alla quinta del Giovedì e alla prima del sabato (5+1=6); su Filosofia lavoriamo alla terza del lunedì e alla seconda del giovedì (3+2=5); la proposta di Roberta di porterebbe a 1+2=3 per Storia e 3+5=8 per Filosofia. Proposta respinta. |
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Ultimo aggiornamento 19.11.99