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Ore di supplenza nel Liceo Malpighi
pubblico una lettera inviata al Preside del Liceo, che tratta del tema delle ore di supplenza nel Liceo Malpighi.
Considerato che in un
anno scolastico le ore di supplenza sono sicuramente parecchie centinaia, credo
che l'argomento abbia una sua importanza come tema di riflessione per tutti:
studenti, docenti, genitori.
Al Preside
Liceo Scientifico Malpighi - Roma
Oggetto: Nota disciplinare nella classe NX a carico dello studente YYYY
Il giorno NN.NN scorso, alla quarta ora, mi è stata assegnata una regolare supplenza nella classe NX.
Nel corso della supplenza, verso la fine dell’ora, ho ritenuto di non potere lasciare correre un comportamento forse eccessivamente irridente nei confronti della istituzione scolastica, ed ho scritto sul registro di classe una nota disciplinare a carico dello studente YYYY (il testo della nota è il seguente: "YYYY è ripetutamente invitato a prestare attenzione e a non disturbare").
Mi sembrerebbe un fatto di amministrazione assolutamente ordinaria se non fosse per il seguito.
Lo studente, con molta irruenza ma sostanzialmente senza violare norme generali di correttezza (considerata anche la sua età e la concreta situazione), ha insistentemente protestato nei confronti del mio, peraltro modesto, intervento:
§
non solo attingendo (senza troppa convinzione, credo) al normale repertorio ("non ho fatto niente", "stavo solo chiedendo una cosa a un compagno", "non ero l’unico che disturbava", "perché se la prende con me…"),§
ma facendo anche ricorso, con insolita convinzione, ad una serie di argomentazioni che mi hanno fatto pensare.In sostanza lo studente ha protestato come se nei suoi confronti fosse stata perpetrata una solenne ingiustizia in quanto, a suo dire, un docente supplente sarebbe esagerato, sarebbe fuori della realtà, e comunque non sarebbe un insegnante corretto se chiedesse il rispetto dei medesimi principi che valgono per tutte le altre ore di lezione.
Quello che mi ha colpito è il fatto che lo studente, in queste sue ultime affermazioni, si è rivelato molto sinceramente convinto di quello che diceva (al contrario di tutto quanto aveva detto fino allora nel corso della lezione, da lui vissuta sostanzialmente come un gioco più o meno velato). La cosa mi ha sorpreso un po’. Mi sono sentito come un vigile urbano che stacca una contravvenzione per divieto di sosta sulle strisce pedonali, e viene redarguito dall’automobilista come se avesse commesso un sopruso inaudito, forse ignaro del fatto in quel quartiere è teorizzato in linea di principio che multe per occupazione delle strisce pedonali non si comminano.
Ora, io non so se in questo istituto vige una sorta di tacita tolleranza secondo cui vi sono ore di lezione di serie A ed ore di lezione di serie B; ma se per caso questo accordo vige, io ne sono estraneo, e non me ne sento vincolato. Vorrei che la cosa fosse fatta presente sia allo studente in oggetto, che alla classe tutta, la quale ha assistito intera (non era assente nessuno, quel giorno) ad una sorta di "comizio" su come dovrebbe comportarsi un docente supplente: "comizio" che considero negativo dal punto di vista della crescita complessiva di noi tutti.
La presente nota è consegnata in due copie, di cui la seconda gradirei fosse inoltrata al coordinatore della classe.
Con stima
Roma 23.11.2000
Francesco Dentoni – docente di Storia e Filosofia sezione F
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