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00.12.17 A proposito dei libri di testo "faziosi"
A volte, il livello meschino con il quale certi problemi vengono affrontanti, mi rende stomachevole la prospettiva di intervenire nella discussione, perché di solito per scambiarsi ragioni ed opinioni bisogna che dietro alle parole che si ascoltano ci siano delle idee, e a volte mi sembra proprio che queste manchino.
Un caso del genere mi è capitato a proposito della squallida vicenda di coloro che sono scagliati contro "la faziosità dei libri di testo". Mi sono limitato a firmare un documento di condanna contro le iniziative prese da alcuni avventurieri, ed ho pensato che avrei fatto offesa alla intelligenza della gente se mi fossi premurato a dimostrare in che modo e dove quelli spacciatori di merce balorda sbagliavano.
Ma alla assemblea del 16.12 ho sentito citare, fra altri possibili argomenti, come buon pretesto per fare "autogestione" lo istituire una discussione sulla "faziosità dei libri di testo".
Allora qualcosa dovrò pure dire.
Continuo a pensare che le persone intelligenti non abbiano bisogno di nessuna spiegazione per capire che se un politico, quale che sia il pretesto, se la prende contro degli studiosi, questa è una moderna edizione del santo ufficio che se la prende contro Galileo, o contro Darwin.
Ma se qualcuno, abituato a slogan demenziali, ormai si è rincoglionito al punto da capire solo gli slogan, cercherò di servirlo con altri slogan. Come segue:
Detto questo, spero di avere contribuito anche io con la mia dose si slogan, in questo gioco a chi dice più fesserie.
Se poi qualcuno, ricordandosi di avere da qualche parte un cervello, lo accenderà e si renderà conto che sono cavolate sia quelle che hanno messo in giro gli irresponsabili governanti di alcune regioni, sia quelle che ho scritto io qui sopra, e vorrà cominciare a pensare, mi dia una voce, che possiamo anche provarci.
Ma mi raccomando, ragazzi: siamo seri. Perché per essere presidenti di una regione si può anche (come Brenno con la sua spada) essere analfabeti; ma uno studente del Malpighi deve avere un minimo di dignità culturale.
docente francesco dentoni
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