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DAY BY DAY
(2000-2001)

00.09.06 Una ingiustizia verso coloro che non hanno "debiti"?

Ricevo da Daniele Anticoli (4F) un messaggio che probabilmente rappresenta un modo di sentire diffuso (e quindi mi rivolgo alla intera sezione F, non solo alla 4F):

Buongiorno, sono Daniele Anticoli Borza della IV F. Sospettavo già che l'inizio delle lezioni sarebbe stato per tutti il 12.09.00 ma speravo che il collegio docenti intervenisse per cambiare questa data che sinceramente non mi sembra corretta nei confronti soprattutto di chi il corso non ce l'ha.
Perchè i 14 alunni della mia classe che non hanno avuto nemmeno un 6 rosso, devono il 12 presentarsi a scuola per svolgere le attività di recupero che svolgono allo stesso modo quelli che il corso lo hanno preso?
A questo punto si potevano non dare i corsi e fare iniziare regolarmente le lezioni il 12, oppure si potevano dare i corsi a tutti (qui veniva fuori il problema dei crediti però). Alla fine però io e altri 13 della mia classe (ma anche gli altri due, che hanno il corso solo in filosofia e storia, non in tutto) ci ritroviamo costretti a frequentare 11 giorni di recupero che non dovremmo frequentare. E si crea poi il problema dei compiti delle vacanze (non solo i suoi): io ritengo allora di doverli consegnare il 25 (il primo giorno utile dopo il recupero), e se un professore me li chiedesse
durante il recupero io credo che non glieli consegnerei.
Un'altra cosa, tra un giorno e l'altro del recupero non ci sono compiti per casa, spero.
La prego di rispondermi per chiarirmi su questa questione.
Daniele Anticoli Borza
 

Caro Daniele,
in via preliminare vorrei dire che io non sono l'indirizzo corretto per questa tua lamentela. Le lamentele sulle decisioni del collegio docenti vanno inoltrate al collegio docenti, al preside (attivando anche i rappresentanti degli studenti in consiglio di Istituto). Io personalmente non sono d'accordo con questa linea, e quindi non chiedere a me.
Se avessi potuto scegliere io, avrei deciso così:
a) la scuola inizia il 12 settembre per tutti, e finisce il 9 giugno per tutti; e si assicurano 200 giorni effettivi di lezione (come viene attestato nel diploma finale)
b) le attività di "recupero", in particolare in vista dello accertamento per coloro che hanno "debito", vanno svolte in altre forme e modalità, al di fuori dello orario "curricolare" (che costituisce standard nazionale)

Però, dal punto di vista della logica, c'è qualcosa che non condivido nel tuo intervento: tu consideri un peso aggiuntivo i primi giorni di scuola (che negli ultimi anni tu non hai frequentato); ma per la verità, si è trattato di una sottrazione di giorni di scuola per fare spazio al "recupero". Nessuno ha protestato in quella occasione? Quest'anno, quei giorni indebitamente sottratti sono stati restituiti a tutti.
E non ha importanza quali siano i motivi di questa restituzione:
a) risparmiare le retribuzioni per il "recupero"
b) evitare la legittima critica, da parte di alcuni genitori, che non gradiscono che i figli perdano giorni di scuola [ed hanno ragione sacrosanta, anche se lo facessero solo per scaricarsi la responsabilità di vederseli ciondolare in casa mentre loro sono impegnati nel lavoro].
Il messaggio che è arrivato quest'anno è: basta con l'inizio ritardato della scuola. La scuola inizia il giorno che deve iniziare.

Ma tu obietterai: "se fosse così, che la scuola inizia 'regolarmente', mi va pure bene. Però se i primi giorni si fa 'recupero', e questo, per me che non ne ho bisogno, è una specie di corvée inutile".
Ripeto, non sono d'accordo con questa soluzione. Ma vorrei dire:
a) non sono d'accordo soprattutto perché non condivido affatto la distinzione che si fa tra "svolgimento del programma", "ripasso" e "recupero"; così come non condivido molte altre classiche distinzioni che regnano nella scuola, segno di grave pigrizia intellettuale ("interrogazione" e "spiegazione", "compito in classe" ed "esercitazione", ecc.).
b) E poi tu sembri dire: "io ho già frequentato il terzo anno, ho già fatto il programma del terzo anno, e sono stato promosso: se mi fai delle lezioni sul programma del terzo anno, commetti una ingiustizia". Qualcuno potrebbe risponderti: "Veramente, l'anno scorso hai perso la prima settimana di lezione, e non vedo perché devi lamentarti se ora finisce che la recuperi..."

Poi, dal punto di vista più generale, trovo un po' strano questo fatto:
gli studenti più attenti e meno passivi fanno obiezioni, come tu qui, su punti o circostanze particolari, ma sembra che non abbiano la visione di insieme, e non si interessino della catena di circostanze che stanno dietro il particolare da loro contestato. In concreto, dietro alla lamentela di Daniele c'è il problema su come pensare, affrontare e gestire il "recupero"; e c'è il problema, abbastanza evidente, di mettere insieme interessi legittimi di alcuni alunni più deboli, ed interessi legittimi ma divergenti di altri studenti: come fare? Se su questo punto non hanno idee gli studenti, chi volete che le abbia?
E', in piccolo, il problema che abbiamo nella società: dobbiamo sostenere i deboli e gli indifesi, a scapito di coloro che stanno meglio (ad esempio facendo pagare i più benestanti per dirottare sovvenzioni ai più bisognosi), ovvero ognuno si arrangi e cerchi il suo interesse? Oggi (lasciando da parte i liberisti selvaggi) gira molto la ricetta di un compromesso fra individualismo e "bene comune"; ma a me sembra più impegnativo ed intelligente l'orientamento di coloro che pensano sia sempre possibile trasformare i "problemi" in "risorse". Tradotto nel nostro caso, significherebbe che la presenza di problemi di apprendimento nelle nostre classi (la presenza dis tudenti con "debito") può diventare occasione per fare qualcosa di molto positivo. Certo, è possibile: ma bisogna che tutti noi riusciamo ad avere l'intelligenza di progettarlo e realizzarlo: la prima condizione, però, è che gli studenti non pensino di seguire un "corso di recupero": anche questa è una vecchia e stanca categoria indegna di giovani che voglion affrontare la vita in tutta la sua novità...
 

PS -Dimenticavo: anche "compiti a casa" è un concetto che fa parte di una scuola un po' vecchia...  E più in generale: se non vi va la scuola come è (da limitare il più possibile come se fosse un "datore di lavoro" che "sfrutta lo studente") , cercate di fare in modo che diventi diversa: una attività interessante, che merita di assorbire tempo e risorse. E' evidente infatti che se la scuola è fatta in un modo che non vi piace, non siete stati capaci di farlo capire abbastanza, o vi siete rassegnati a subire.

f.dentoni



 
 
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