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Feedback (critiche e commenti)


In questa sezione presento osservazioni e commenti pervenuti, corredati da mie contro-osservazioni.


Sommario

1. Da un ex-alunno della sezione F [sull'IRC nella scuola pubblica](20.02.2000)
2. Da uno studente del Malpighi (classe e sezione sconosciuta) [sull'IRC nella scuola pubblica](03.04.2000)
3. Da uno studente del Malpighi (classe 5C) [sull'IRC nella scuola pubblica](05.04.2000)
4. Da uno/a studente del Malpighi (non meglio identificato/a) [sull'IRC nella scuola pubblica](05.04.2000)
5. Da un ex-alunno della sezione F [sulle posizioni ed i metodi del docente Dentoni](26.05.2000)
6. Da uno sconosciuto lettore  [sulla "pubblicità ingannevole" della CEI] (02.09.2000)
7. Da una ex-alunna della sezione F [sul lavoro "IRC parliamone: non nuoce alla salute"]
8. Da un ex-alunno della sezione F [su questo sito, la sua linea, e sulla "Giornata Mondiale della Gioventù"] (26.05.2000 e 14.09.2000)
9. Da un alunno del Malpighi [sull'IRC nella scuola pubblica"] (23.11.2000)

10. Da un alunno del Malpighi [sul sito, e sul docente] (08.10.2002)

 


10. Da un alunno del Malpighi [sul sito, e sul docente](08.10.2002)

Ho ricevuto questo messaggio

From: "Alessio"
To: <f.dentoni@flashnet.it>
Subject: Giudizio
Date: Mon, 31 Dec 2001 
[il messaggio risulta spedito il 8.05.2002: la data della e-mail probabilmente rispecchia la data interna del computer, che l'utente non ha ben regolato] 

Prof. Dentoni ho visitato il suo "sito". Su alcune cose sono d'accordo ma su altre un po' meno. Comunque non le mando questa E-mail per parlarle del sito
ma per dirle (a dire da alcuni dei suoi alunni!!!), il suo metodo di insegnamento non è proprio "perfetto!!!!". Le mando questa affinchè possa capire ciò.
 
Un saluto cordiale
 
Un ragazzo del Malpighi.

 

Sebbene faccia fatica a capire il significato di questo messaggio, rispondendo approfitto per ricordare alcune idee.  In rosso il testo originale, in nero le annotazioni del docente Dentoni

Prof. Dentoni ho visitato il suo "sito". 

"Visitato"! E' un sito di servizio, costruito fondamentalmente per esser consultato. Grazie, comunque.

Su alcune cose sono d'accordo ma su altre un po' meno.

Questa mi sembra la prima ovvietà. E' vero che a volte c'è qualcuno che in circostanze simili dice "mi è piaciuto moltissimo..."; ma anche quelli lì, se li interroghi appena un po', risulta che su alcune cose sono proprio d'accordo, su altre un po' meno.  Se metti cento idee sul tavolo, dal momento che su ogni idea ci possono essere almeno venti pareri, le combinazioni sono possibili sono 100 alla diciannovesima potenza: è statisticamente impossibile che due persone le abbiano tutte cento uguali...

Inoltre forse non hai seguito la nascita e la natura del sito: è uno strumento di lavoro; non è fatto per essere di gradimento a qualcuno. Non devo vendere nessuna merce, non devo comprare nessun voto, non partecipo a nessuna Hit Parade, e perciò, che Alessio sia o no d'accordo con quello che c'è scritto sul sito non fa né caldo né freddo, né a me né agli altri. Se mentre dipingi la tua camera, passa in strada uno che ti vede dalla finestra e ti dice, "a me quel colore non piace tanto", tu che fai? Lo lasci dire e continui a pitturare....

 Comunque non le mando questa E-mail per parlarle del sito

comunque quel tale dalla finestra non voleva parlarti del colore della tua camera...

 ma per dirle (a dire da alcuni dei suoi alunni!!!), 

.... voleva dirti che aveva sentito da alcuni dei tuoi vicini...

il suo metodo di insegnamento non è proprio "perfetto!!!!". 

...che il tuo comportamento da vicino di casa non è proprio perfetto!

Immagino che hai sentito, nella scuola, delle critiche sul mio conto da parte di alcuni studenti, e hai pensato di farmi sapere che ci sono alcuni studenti che dicono che il mio metodo di insegnamento non è proprio perfetto! 

Questa sarebbe la seconda ovvietà: per il doppio principio che "nessuno è perfetto" [Marylin Monroe] e che solo Mary Poppins era "praticamente perfetta sotto ogni aspetto" [quando misurava la statura dei ragazzini col metro, ricordi?].

Ma ti pare possibile che io alla mia età non so che a molti studenti il mio "metodo di insegnamento" non piace? E che ho bisogno di uno studente sconosciuto che mi venga ad avvertire?  E non ce ne sono mica solo di studenti: ce ne sono anche di docenti, di genitori, di conoscenti, di dirigenti, che pensano che il mio metodo di insegnamento non è proprio perfetto!   

E detto questo, cosa abbiamo risolto?

Immagina che domani mentre esci da scuola, si avvicina un docente che tu non conosci, e ti dice "guarda Alessio che io ho sentito che i docenti della tua classe hanno un giudizio poco buono su di te. Te lo dico perché tu capisca". Tu cosa penseresti? Io di istinto penserei che quello lì è un docente mafioso; poi riflettendoci forse sospetterei che aveva intenzione di farmi un favore (ma che strano favore!).  

Le mando questa affinché possa capire ciò.

"Capire" è un verbo che si usa per gli argomenti, le ragioni...   Ma tu non mi hai esposto argomenti, mi hai solo consegnato un avvertimento...  Ora, io degli "avvertimenti" (cioè avvisi non motivati) non sono solito tenere conto: c'è un filosofo che studiamo in Quinta (Habermas), che sosterrebbe che un "avvertimento" del genere è errato dal punto di vista logico, oltre che etico...  

Fermo restando che al momento attuale la valutazione sul modo di insegnare del docente non spetta agli studenti, e nemmeno ai genitori, la scuola prevede delle procedure elementari per garantire gli studenti dai docenti che "non sono perfetti". Sono procedure analoghe, anche se asimmetriche, rispetto a quelle che si attivano quando ci sono degli studenti "il cui metodo di studio a detta di alcuni docenti non è perfetto".  E in queste procedure, che si faccia avanti uno studente terzo (come sei tu), è piuttosto anomalo. Ad esempio, più di una volta io ho dovuto avviare dei procedimenti perché a mio parere il modo di lavorare di alcuni magistrati "non era perfetto": ma non potevo certo farlo riferendomi a pratiche che non mi riguardavano! Se un magistrato lavora male in processi che non mi riguardano, io posso solo stare a guardare...

 

Un saluto cordiale

Un ragazzo del Malpighi.

Tutto sommato, rimango dell'idea che eri preoccupato che mi parlassero alle spalle, ed hai voluto mettermi in guardia. Ma non ti preoccupare!  E grazie, se questa era la tua intenzione.

francesco dentoni

 


 

9. Da un alunno del Malpighi [sull'IRC nella scuola pubblica](23.11.2000)

From: "Andrea Caltagirone" <wandriy@tiscalinet.it>
To: <f.dentoni@flashnet.it>
Subject: alunno del malpighi
Date: Thu, 23 Nov 2000 


Io credo che Lei non tenga conto del fatto che molti prof. di I.R.C. , come il mio,  insegnino agli alunni anche le nozioni base delle altre religioni, ateiste o politeiste che siano, e questo credo sia molto importante in un contesto scolastico del tutto  ateo. Per ciò la pregherei,prima di sparare a zero sulla materia dell'I.R.C., di documentarsi, così potrà scoprire che per molti l' I.R.C. non è una materia da abolire. Distinti saluti 

 

Segue la risposta: in rosso il testo originale, in nero le annotazioni del docente Dentoni

Io credo che Lei non tenga conto del fatto che molti prof. di I.R.C. ,come il mio,  insegnino agli alunni anche le nozioni base delle altre religioni, ateiste o politeiste che siano

 

Caro Andrea (non so se ti chiami così: non ti sei firmato esplicitamente),

 

Se tu sfogli il sito di servizio nel quale immagino ti sei imbattuto casualmente, e in particolare la sezione "commenti" (o "feedback"; ma anche vari altri documenti, come l'esposto al garante per l'editoria), vedrai che del fatto che tu citi io invece tengo molto conto. 

So benissimo che molti docenti di IRC si fanno vanto, come fosse un fiore all'occhiello, di insegnare le altre religioni. Io invece la trovo una cosa molto, molto sconveniente.  

Non vorrei ripetermi, ma se ti interessa, vai a leggere in quelle pagine il perché io trovo molto scorretto che il docente di IRC si faccia passare per insegnante di altre religioni. Qui mi limiterò a metterla in questo modo: avresti piacere, se tu fossi un palestinese, che si affidasse per principio l'insegnamento, in storia, della questione palestinese a un israeliano, dopo avergli fatto un esame per vedere che non sia  un israeliano filo-palestinese? 

Mi sembra evidente che se le altre religioni le vogliamo insegnare dal punto di vista delle rispettive fedi, dobbiamo ricorrere a credenti delle rispettive religioni: ma la scuola non è luogo di pratiche di fedi: la scuola è un luogo pubblico; le fedi dividono (leggi gli ultimi documenti del Vaticano se non ci credi), la scuola unisce.

Se invece vogliamo fare conoscere storicamente e concettualmente le varie religioni dell'umanità, questo andrà fatto da insegnanti senza denominazione confessionale (come si fa per la storia della letteratura, per la filosofia, per la storia, per l'arte):  anche se poi capiterà statisticamente che ci saranno insegnanti cattolici a parlare di buddismo, insegnanti buddisti a parlare di islamismo e così via (cosa che succede regolarmente nelle altre materie [un insegnante di italiano può benissimo insegnare la estetica di Foscolo anche se le proprie poesie le scrive al modo di Montale!] e che rispecchia la pluralità della nostra società). 

A me non dispiace affatto che chi professa una religione voglia pensare di diffonderla e di insegnarla:. questo invece tu mi attribuisci, se capisco bene il tuo messaggio. Quello che io non condivido è che chi vuole insegnare o diffondere la sua religione

lo faccia a spese della collettività

lo faccia pretendendo per sè privilegi che non riconosce ad altri

lo faccia utilizzando indebiti mezzi di pressione e di persuasiasione

e questo credo sia molto importante in un contesto scolastico del tutto  ateo. 

la scuola non è né atea né religiosa. La scuola è laica, come la Repubblica Italiana che è nata dal coraggio di molte persone [fortunatamente anche cattolici (ma troppo pochi perché i più erano imbottiti di obbedienza) che si sono tenuti per sé la fede in Gesù Cristo, ed hanno proclamato la fede nella libertà e nella dignità dell'uomo].

Questo significa che a scuola non si professa nessuna religione (eccetto che nella ora di IRC).

Ma che la religione non sia presente nella scuola, questo non è vero assolutamente. Non hai detto che classe fai: ma certo studi (o studierai) arte, storia, letterature, geografia, filosofia... Solo per parlare di filosofia, con argomenti religiosi si può tranquillamente svolgere almeno il 30% del programma del triennio. 

Per ciò la pregherei,prima di sparare a zero sulla materia dell'I.R.C.,... 

"Sparare a zero" per me significa fare affermazioni senza adeguate motivazioni. Tu hai trovato in questo sito delle affermazioni relative all'IRC che sono state fatte gratuitamente, senza spiegarne le ragioni? Per favore, mostramele: è più facile che ti sbagli tu. Di solito a me anzi dicono il contrario: che scrivo troppe ragioni, e la gente si annoia e non legge più...

 di documentarsi, così potrà scoprire .... 

Questa è propria carina. Un ragazzo che al massimo può avere 19 anni viene a dire a un vecchio pignolo come me di documentarsi! Non si sta mai tranqulli, fino alla fine...

Attento però a non tirarti la zappa sui piedi: c'è un intero dossier ("IRC parliamone: non nuoce alla salute") che dovrebbe renderti più cauto: sono cose che sono state pensate e scritte lungo un intero anno, e sotto gli occhi abbastanza attenti di una intera classe Quinta...

Io capisco che il nostro mondo è molto frettoloso, e che tu probabilmente hai dato solo una occhiata furtiva al sito: ma se avevi così fretta da non poterti documentare di più, perché hai trovato il tempo di scrivere?...

Però la tua battuta è molto interessante, perché conferma una volta di più quello che ormai è assodato (leggere le altre critiche contenute in questa sezione per verificare; potrei fare i link ai punti precisi nei quali il fatto è emerso): oggi i cattolici danno per scontato che chi non parla bene di loro è ignorante e poco documentato. Che squallore! Nella misura che questo è vero (ma purtroppo oggi è ancora più vero che venti anni fa) ecco un  buon motivo per mettere l'IRC fuori dalle istituzioni educative.

... che per molti l' I.R.C. non è una materia da abolire.

guarda che io non sono per abolire l'IRC, ma per abolire l'IRC nella scuola pubblica. Se si vorrà insegnare nelle parrocchie, o in altre istituzioni non pubbliche, io non solo non sono contrario, ma credo che abbia diritto alle esenzioni fiscali che vengono riconosciute a tutti i circoli culturali senza fini di lucro (non ti preoccupare: la chiesa cattolica ha già ben altri privilegi che i circoli culturali ..., anche se non è pacifico che sia senza fini di lucro).

Invece non so se ti rendi conto che sei tu che ti sei pronunciato per l'abolizione dell'IRC, non io: dal tuo messaggio si legge, senza esagerare troppo, che nella scuola è bene che ci sia un insegnamento di religioni (anche se con l'etichetta, ma solo l'etichetta, di IRC). E, come forse sai, questa non è tua invenzione: è una linea che la chiesa cattolica italiana sta battendo, nella speranza di frenare la emorragia di studenti dalla scelta dell'IRC. A me questa linea, come ho scritto in altro documento che però non è su questo sito, sembra "di dubbio gusto e di poca fede".

Distinti saluti 

Ciao

Roma 23.11.2000       

Francesco Dentoni

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8. Da un ex-alunno della sezione F [F su questo sito, la sua linea, e sulla "Giornata Mondiale della Gioventù"]
Carlo Nucera ha scritto una prima volta il 2.06.2000; non c'è stata, per mancanza di tempi, una mia esplicita risposta; nel frattempo ha mandato anche un altro messaggio, interessante e stimolante. Seguono ambedue i messaggi. Col tempo, vorrei aggiungere alcune mie annotazioni
 

Messaggio del 2.6.2000. Riporta (in rosso) e commenta (in nero) la mia risposta al suo precedente intervento
From: "Karlos" <Karlos1701@libero.it>
To: "francesco dentoni" <f.dentoni@flashnet.it>
Subject: Re: Un ex alunno (parte III)
Date: Fri, 2 Jun 2000
 

Le assenze in genere sono sempre per motivi "seri". Forse volevi chiedere se si trattava di motivi di salute o di altro genere: mi pare che quelle che hai viste elencate siano tutte da ascrivere a motivi di salute. "Guarire" non è facile, se ti ricordi quello che diceva Kierkegaad a proposito della "malattia mortale", o anche solo semplicemente Socrate a proposito del gallo da sacrificare ad Esculapio... [sottile vendetta di un docente nei confronti di un innocente ex-alunno...]
Va bè dico ormai che sono uscito da un pò posso anche rivelarle che della filosafia del V° anno mi ricordo molto poco (niente sarebbe il termine migliore)

Invece i tuoi suggerimenti li ho ascoltati: ho visitato i siti che mi hai consigliato, mi sono fatto una infarinatura di html dinamico e di fogli di stile a cascata. I frutti certo non li vedi, ma ho una cartellina con alcuni progetti. Certo, curare l'estetica del sito web non è il mio primario interesse, considerato che in genere fatico a trovare il tempo per farmi la barba...
Però, se mi permetti un'altra allusione dotta, un tallero esistente vale più di 1000 talleri pensati; il mio sito lo hai visto: ma il tuo dove è?
Colpito e affondato il mio sito non c'è per una serie di ragioni la + pressante è che volevamo (io e altri miei amici) un sito eccessivo e alla fine non è venuto fuori nulla. Comunque stò cominciando a scrivere su un altro sito www.flamming.com come redattore.

Veramente, se guardi le date, caso mai è Bertinotti ad essere il Dentoni della politica italiana.
Stavo guardando il peso politico :-)!

Sul collegamento fra il "controcorrente" (che non penso coincida con il "muro contro muro") e il non ottenere risultati, c'è purtroppo una difficoltà di principio: è che nessuno può verificare in modo sperimentale se usando un differente comportamento i risultati sarebbero stati migliori.
Questo è vero ma una scarsità di risultati può portare ad un cambio di rotta.

Ma forse tu mi attribuisci il desiderio di risultati diversi da quelli che io cerco: a me sembra che, sostanzialmente, quello a cui miro sono in grado di raggiungerlo, e non solo da oggi. Ad esempio, mi pare che si possa dire che anche oggi gli studenti di questo liceo, in maggioranza significativa, pensano che avere studiato filosofia e storia sia meglio che non averla studiata. E non è questo il mestiere per cui io sono pagato? Che dovrei volere di più?
Del resto mi pare che anche tu finisca scherzosamente per riconoscerlo, quando parli della mia presunta abilità a "prendere in giro gli studenti". In che senso, allora, un "atteggiamento più accogliente" mi darebbe un risultato migliore?
Mah chissà quanti studenti del corso F lo pensano?? Comunque parlando della mia esperienza le posso dire che nella mia classe molti esprimevano giudizi negativi sul suo modo di rapportarsi agli studenti, sostenendo una sua eccessiva freddezza nel rapportarsi a noi "poveri" alunni che alla fine sfociava in un rifiuto delle sue materie (Ad essere sincero posso dire a posteriori che il suo modo così distaccato di rapportarsi a noi era ed è un'ottima palestra per l'università).

Si capisce bene cosa vuoi dire, ma credo che nel caso concreto hai fatto una pessima scelta: infatti i nipotini di Stalin potrebbero dire che la fine brutta la hanno fatta quando hanno cominciato ad essere concilianti... E poi, se tu vuoi fare la fine dell'America (due milioni di carcerati, affarismo selvaggio, ecc.), non invitarmi...
Lo sapevo che non dovevo infilarmi nel paragone storico con un professore di Storia :-((

Sono contento che citi Guccini; chissà che un giorno non facciamo un progettino (dentro al programma di storia e filosofia) su alcuni cantautori significativi.
No!!! Uffa le cose migliori sempre a chi viene dopo!! :-)!

Da questa domanda si capisce che tu ritieni più approppriato avere qualche volta dei dubbi.
Credo che quasi tutti siano d'accordo con me del resto siamo figli del XX secolo (sono d'accordo anche quelli del XIV)!!

Anche io trovo in altri alcune posizioni inaccettabili, ma dove è il problema? Vuoi dire, come aggiungi subito dopo, che non riesci a capirle? Cioè hai il sospetto che io le sostenga per finta? Che io reciti, e per di più un gioco "affascinante"? Ma allora la tua è invidia!
Beh perchè no!! Del resto ho sempre invidiato il suo modo di affrontare le cose con distacco e freddezza (sembra quasi Data [altra citazione colta: Star Trek TNG] anche se mi sono sempre chiesto se è solo una bella facciata da far vedere.

Guarda che comunque una chiave di lettura tu te la sei fatta, proprio nel momento in cui dici di non capire: io sono un "ribelle a tutti i costi". Perché mi interroghi ancora? Non ti basta? O hai un "dubbio"?
Certo che ho un dubbio. Chi non ne ha. Del resto lei (con qualche sua uscita celebre che se vuole le racconto) e qualche altro prof. siete l'argomento + gettonato a quelle classiche pizzate del dopo liceo e quindi colgo l'occasione per gettare altra legna nel fuoco dei racconti!

Mi è piaciuta questa "esasperata integrità di principi"... quando sarò morto, vedrò se nominarti mio biografo ufficiale.
Ma no!! Troppo buono!!

Comunque devo rimproverarti: dove eri quando abbiamo parlato della dialettica di Hegel? E' lì che abbiamo discusso gran parte di quello che tu ora vieni a dire, come se lo avessi scoperto adesso...
Ehm.... su sia comprensivo sono passati 4 anni e poi Filosofia non uscì quell'anno e se si ricorda a me piaceva la storia del V°, comunque andrò a rileggermi l'Abbagnano.

...pacificamente quello che pensa di fare: e la vita è molto più routine che fascino, anche se qualcuno potrebbe parlare del fascino della routine (ancora Hegel: il tutto e i frammenti...).
Mah, qui non sono molto d'accordo se la vita perde il suo fascino viene a mancare anche il motivo per viverla. Del resto se io imparassi tutto quello che c'è da imparare e vivessi tutte le esperienze che ci sono da vivere non potrei migliorarmi e quindi non credo che avrebbe senso vivere nella noia e nell'ozio. Ma io sono ancora giovane!!

Sì, non è la prima volta che qualcuno mi propone argomentazioni di questo tipo (ma oggi più raramente). Ci ho pensato, anche se non ho passato notti insonni a rigirarmi nel letto. Il fatto è che se io facessi la stessa analisi che fai tu, la conclusione forse penderebbe dalla tua parte; ma io non riesco a impostare il problema in quel modo (efficacia, non efficacia; muro contro muro, più conciliante; controcorrente e ribelle...), e quindi non riesco a vedere la forza argomentativa di quello che dici.
Interessante!! E come lo imposta?? No perchè io non vedo altri modi.

Uffh, speriamo di aver risposto a tutto!

Karlos

P.S. Ha visto così non deve neanche cambiare colore alle mie risposte!
 

E questo è il secondo messaggio di Carlo Nucera (del 14.09.2000). I miei commenti (aggiunti in seguito, e non tutti insieme) sono in rosso
 

From: "Karlos" <Karlos1701@libero.it>
To: "francesco dentoni" <f.dentoni@flashnet.it>
Subject: Ed ecco la parte IV [sta diventando peggio di StarWars]
Date: Thu, 14 Sep 2000

Ehilà!!
sono ancora io!!
Sentiva la mia mancanza [a proposito, non vorrei sbagliare, ma non è in debito di una e-mail?],
sì, ma non sento alcun impegno morale di rispondere a ex-studenti verso i quali non ho più alcuna responsabilità...
quindi per non lasciarla troppo solo eccomi qui [del resto le avevo detto che non era facile liberarsi di me].
Dopo i convenevoli passiamo alle cose serie:
come ha passato l'estate??
No, no scherzo!!
Ho ridato uno sguardo al sito ed ho notato che c'è una parte nuova per gli ex-alunni ovviamente se vuole può inserire anche me.
Le do i miei dati:
Carlo (Karlos) Nucera
1996
 V° anno di Ingegneria Informatica a la Sapienza
ho fatto
e come informazioni beh le posso dare su quasi tutto a parte la medicina e l'erboristeria,
questo è interessante: lo sai che le "medicine alternative" toccano, dal punto di vista del metodo, assai da vicino il problema squisitamente filosofico del metodo scientifico oggi...

ma direi di concentrarsi sull'ingegneria e sui personal computer comunque se qualcuno vuole fare una bella discussione di fisica quantistica è il ben venuto!!.
Il mio indirizzo e-mail Karlos1701F@iname.com e sono collaboratore di www.flamming.com (redattore sarebbe il termine + appropriato).
Passando ai soliti commenti vedo che ha cambiato la grafica del sito: che ne penso?? beh se insiste così tanto glielo dico: non mi sembra un gran miglioramento la grafica risulta un pò confusa e i caratteri troppo piccoli almeno usando una risoluzione di 1024x768 e IE 5.5, e poi sinceramente non ho visto la necessità di un restyling grafico visto la poca cura che comunque è rimasta nei confronti dell'aspetto grafico.
Io uso la risoluzione 800x600, e spero che un giorno ingegneri come te diffondano standard di adeguamento automatico della grafica alle prestazioni del computer che legge [per la verità mi pare che già ci abbiano pensato]; hai capito che la grafica non mi interessa più di tanto; il restyling aveva due motivazioni:
a) una piccola esplorazione nel mondo degli "stili a cascata"
b) impostare le pagine in modo che il loro aggiornamento diventasse per me meno dispendioso quanto a tempo...

Ok finite le critiche passiamo agli interventi sulla religione cattolica!!
A proposito: CAVOLO!!! Marika sta già preparando la tesi!!! Beata lei!! Ma chi me lo ha fatto fare ad iscrivermi ad ingegneria non potevo andare a fare che so... Filosofia!! :-).
Per quanto riguarda ingegneria, dovevi saperlo che comporta un anno più di altre lauree "facili" come scienze politiche o filosofia... Se invece vuoi insinuare che Marica progredisce più di te, pur impiegando le tue stesse risorse, non vorrei entrare nella polemica, ma chi conosce i precedenti (cioè voi due al liceo Malpighi), potrebbe essere leggermente incline a non stare dalla tua parte...

Comunque a parte questo: uffh vedo che la classe dopo la nostra (5F 1997) è stata addestrata molto bene!!
Passano anche attraverso il cerchio di fuoco??
Anche qui, mi sembri suggerire che ci sia stata da parte mia un'opera di "addomesticamento" [ti ricordi la storia dell'orso e della foca, e il "meglio uno studente ignorante che uno studente addomesticato"?]. Addomesticamento ben riuscito, non c'è che dire, se dopo 3 anni, e incontrandoci molto meno che con te, queglis tudenti sono ancora così ligi e fedeli... Comunque giro la battuta agli studenti 5F 1997, perché il dubbio è legittimo, e a Carlo non lo toglierà nessuno (anzi, più qualcuno giurerà che non è vero, più apparirà evidente a tutti che è vero...)

Comunque a parte i giochi e gli scherzi vedo che questa sua crociata contro la religione cattolica continua imperterrima (pensa di essere Pietro l'Eremita al contrario??[cavolo come sono dotto, che per chi non lo sapesse non è uno dei sette nani!!]
Crociata è una lotta cieca e senza senza quartiere: la mia lotta è, caso mai, contro l'insegnamento della religione cattolica nella scuola pubblica [cosa piuttosto diversa], e non è affatto cieca: è motivata e ragionata. Chi la presenta come una crociata, probabilmente ha interesse che appaia così; e mi pare che ci è abbastanza riuscito, se anche con uno "spirito neutrale" come Carlo usa quel vocabolo...

Mah!  che dire... io, come tutti sanno sono contrario alle religioni in genere (altro che oppio dei popoli) ma ritengo che la giornata della gioventù, papapride o come vogliamo chiamarla sia stata una mossa politico-sociale incredibile da parte del Comune di Roma, di Rutelli e della chiesa Cattolica.
Cerchiamo di capire il perché: da un lato abbiamo il comune di Roma, uscito malconcio dalla festa del 31 dicembre 2000 (un genio chi l'ha organizzata a piazza del popolo) e un pò meglio dal concerto del I° maggio, anche se non di molto, che aveva voglia e necessità di organizzare qualcosa di grande che funzionasse perfettamente o quasi; poi non ci dimentichiamo di Ciccio Rutelli il prossimo candidato premier dell'ulivo (anche se mio padre non è d'accordo) che deve far vedere all'Italia e al mondo che la città governata da lui funziona in maniera egregia; ed infine la chiesa cattolica maltrattata dal GayPride che aveva bisogno di far vedere al mondo che si quelli strani sono tanti e magari anche simpatici ma che alla fine i + forti sono loro e questa ne è la prova. Quindi a me sembra che chi abbia organizzato il PapaPride abbia avuto veramente l'occhio lungo visto che ha posto questa manifestazione nel periodo migliore che poteva.
Queste analisi che tu hai fatto, credo che le condivida chiunque abbia un po' di buon senso. Sono analisi che danno ragione del grande sostegno che le istituzioni e i mass media hanno dato a questa manifestazione. Ma il tema di cui stiamo parlando è un po' diverso, e secondo me più impegnativo: ci sono alcune correnti integraliste (appoggiate, per i motivi che tu ricordi, anche da Rutelli & C.) che reclamano la guida della società, in nome di valori dei quali si dichiarano portatori. E per fare questo a) godono di enormi oppoggi all'interno delle istituzioni pubbliche, cioè anche mie (in un gioco di reciproche strumentalizzazioni); b) tacciano di "crociata anticlericale" chi non è disposto a lasciare loro il passo; c) contano sulla benevola indifferenza di molti (incluso Carlo).

Per quanto riguarda i ragazzi che dire: questa estate al mare ho conosciuto dei ragazzi Testimoni di Geova e che posso dire di loro che sono ragazzi come me, non hanno tre occhi o sei gambe sono tristi se la loro squadra del cuore perde o se la loro ragazza combina qualcosa, cercano amore e per adesso rifiutano le responsabilità eccessive, se c'è da fare un discorso serio sono pronti se c'è da fare casino sono i primi, vogliono fare l'amore ma non andrebbero mai con un puttana...ragazzi normali che però 2 volte alla settimana vanno in sala (non hanno chiese, niente terra consacrata [chissà come fa highlander]) e leggono libercoli assurdi su come bisogna leggere la bibbia ma per il resto tutta gente normale!!
Sì, qui confermi quello che tutti gli altri hanno detto; per i ragazzi cattolici, poi, non c'è, almeno per ora, nemmeno la stranezza dei "libri assurdi"...

I papa-boy sono stati strumentalizzati... sì può essere, perché no, ma che male c'è... del resto nessuno si è fatto male molti di loro grazie a questa manifestazione si sono fatti un giro per Roma (a proposito socializzare a fregene o in Portogallo non è la stessa cosa in terra straniera c'è il gusto dell'ignoto, l'avventura a portata di mano, ciò che rende special un "gita" e la complicità che si instaura tra compagni di classe {per non parlare delle tresche} che in terra straniera devono cercare di sopravvivere tra professori per cui esiste solo quel meraviglioso dipinto di van gogh e la loro inarrestabile voglia d'avventura e di vivere) probabilmente molte coppie di fidanzati sono venuti qui solo per fare un viaggio insieme, per fare l'amore in un campo sotto un cielo stellato, perché no...per vedere uno tra gli uomini + importanti del mondo.
Io non credo molto a questa tua saggezza giovanile (che trova il suo picco nella frase successiva): una saggezza che non mi sembra passata attraverso la dialettica della vita (e le scelte che essa comporta). Ad esempio, si vede chiaramente che tu quei giovani del giubileo non li prendi sul serio, mentre loro affermano di parlare, agire e pensare sul serio. Ma se non prendi sul serio loro, perché prendi sul serio me, e mi chiedi ragione di quello che dico? Non trovo "par condicio": anche a loro dovresti chiedere ragione per il loro pretendere di parlare sul serio, invece di accontentarsi di andare in giro a divertirsi; oppure dovresti, al contrario, mostrare che le mie "crociate" non vanno prese sul serio: "perchè no... tanto è un po' vecchio, che c'è di male: si tiene arzillo..., e poi un tocco di chic con gli studenti non guasta ..".  Ma hai capito che in questa logica non sono disposto ad entrare: altrimenti questa logica si ritorcerebbe immediatamente anche su di te [dovrei mettermi a pensare: "Carlo sembra dire tante cose sensate. ma in realtà probabilmente ha solo poca voglia di studiare, e cerca degli alibi per distrarsi un po'..."]

Religiosi bigotti... si molti potranno pensare così; ecco qui la crema della gioventù milioni di giovani pronti per non ribellarsi mai, inquadrati grazie alla religione, schiere di menti e di braccia già pronte per pensare come vogliamo noi.... è così?? si sicuramente a noi gente che ci sentiamo superiore, che grazie a Dio (altra parentesi l'altro giorno ho visto la maglietta + bella del mondo: sfondo nero sul quale si erge maestosa la scritta: "GRAZIE A DIO SONO ATEO" che dire eccezionale) riusciamo a vedere meglio e + in profondità di quegli stolti che si sono lasciati abbindolare dalla religione: è già l'intolleranza ed il razzismo hanno sempre + aspetti che si nascondono sempre meglio dietro al perbenismo ed all'ipocrisia.
Non è molto velato il rimprovero a coloro che criticando le "strumentalizzazioni", pretendono di essere i "primi della classe"; [e implicito, dovrebbe esservi anche il rimprovero apposto a chi pretende di essere portatore di "superiori" valori cattolici]. Il problema è interessante e meritevole di discussione. Ma non credo che ne usciamo con la logica che tu proponi: infatti, è abbastanza chiaro che il docente Dentoni non è poi molto migliore (anche se si crede tale) rispetto ai giovani del giubileo che si fanno strumentalizzare; ma allora è implacabilmente evidente che Carlo Nucera è il migliore di tutti, in quanto è consapevole che sbaglia sia chi si fa strumentalizzare, sia chi si reputa superiore al punto da capire che gli altri si fanno strumentalizzare. In proposito, io mitrovo vicino a un autore che non abbiamo studiato ai tuoi tempi: Habermas, che propone una "etica della comunicazione" di cui fa parte il concetto che ciascuno, quando comunica, esprime (kantianamente) delle "istanze" di carattere universale... Ma fatti dare gli appunti da quelli degli anni successivi...

Cosa mi ha colpito dei papa-boys e dei miei amici Testimoni di Geova: la sicurezza e la fede; cose che io ho perso da tempo.
Che tu abbia perduto la sicurezza, non ci giurerei molto. La fede, poi, secondo qualcuno è una sicurezza della quale abbiamo buttato via la chiave, per paura di perderla (la sicurezza o la chiave, vedi tu); se non è questo, allora mi sembra tutto meno che una sicurezza.

Chiudo stupendomi di tutto questo stupore verso il PapaPride mi sembra del tutto fuori luogo del resto viviamo in Italia la patria (anche se tecnicamente non è così) della cristianità e quindi stupirci che la chiesa cattolica organizzi una manifestazione di questa visibilità mondiale è come entrare dal macellaio e stupirsi che ci sia della carne!!
Forse non hai impostato il paragone esatto: io non mi stupisco affatto. Di fronte al tuo negozio di macelleria (abusivo ed inquinante), io sono un vegetariano, e voglio trasformare quella macelleria abusiva in una erboristeria...

Tornando alla caccia alle streghe contro la religione cattolica dico: "che siamo fortunati ad avere come problema se sia giusto o no insegnare religione cattolica nei licei; molta gente che vive come noi su questo pianeta c'è lo invidia!" [chissà da chi l'ho sentita questa frase!!].
Sulla "caccia alle streghe" dovrei ripetere quello che ho detto sopra a proposito della "crociata". Dove tu possa avere sentito quella frase, ho un dubbio, purtroppo: coloro che godono di privilegi, sanno che il modo migliore non è quello di difenderli a spada tratta, bensì di minimizzarli (ho in mente alcuni esempi concreti). In questo caso, il ritornello è: "fossero solo questi [dell'IRC], i problemi della scuola italiana! questo è assolutamente marginale!". In tali circostanze, io invito a rispondere:"Beh, se è così minuscolo, risolviamolo subito: in giornata..."

Comunque ormai è tardi e devo andare a letto che domani mi aspetta l'ennesima giornata di studio...che palle ops!!! Mi scuso se ho scritto qualche castroneria ma mi si stanno chiudendo gli occhi è non mi va di rileggere!!
Arrivederci
Karlos

P.S. Ops questa volta mi sa che mi sono lasciato prendere un pò troppo la mano ed ho inserito la modalità "Mussolini dal balcone di piazza Venezia" va be che dire arrivederci a tutti.
Quando uno dice quello di cui è convinto (e per un verso o per l'altro è sempre così), è come se inserisse la modalità "Mussolini". Mussolini non era mica una cattiva persona perché parlava dal balcone: è che dopo avere parlato non era disposto ad ascoltare...

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7. Da una ex-alunna della sezione F [sul lavoro "IRC parliamone: non nuoce alla salute"]

From: "Massimiliano Melone"
To: "Francesco Dentoni" <f.dentoni@flashnet.it>
Date: Sun, 3 Sep 2000 18:36:02 +0200

[messaggio pervenuto attraverso la intermediazione di altro ex-alunno della stessa classe]

Qui Melone Massimiliano a Francesco Dentoni passo...
dò la parola a Stefania Ruggieri:

Salve, nei giorni scorsi ho letto i commenti sul nostro lavoro sull'IRC e ho pensato di scrivere un documento in risposta a chi chiede "perchè ce l'ha tanto con l'IRC?" visto che indirettamente viene fatta anche a me!
                                      Arrivederci da Stefania.

GUIDA ALLA RISPOSTA DELLA DOMANDA “PERCHÉ CE L’HA TANTO CON L’IRC?”

Mi chiamo Stefania Ruggieri ho 22 anni e facevo parte della 5°F ‘96-’97 che intraprese il pro-getto <<IRC parliamone non nuoce alla salute>> del quale titolo tra l’altro rivendico la maternità!
Ho deciso di provare a spiegare ai ragazzi che hanno dato uno sguardo al nostro lavoro quello che fu il nostro punto di vista o per lo meno il mio.

1) Mi rendo conto che prima di poter riflettere sulle aree, dovete capire quale fu il contesto in cui nacque il progetto e per questo vi rimando ai documenti sulla “mina vagante”, vi assicuro che sono brevi e chiari, leggeteli e poi continuate qui.

2) Molti di voi lamentano il linguaggio, che io definirei incisivo e pungente, con cui sono stati scritti i documenti; devo ammettere che un tempo anche in classe ci furono discussioni per cambiare un verbo o un aggettivo perché sentivamo l’esigenza sì di esprimere i nostri pareri ma anche di farlo umilmente senza voler offendere o provocare nessuno. Oggi, in parte, penso ancora che qualche frase sarebbe potuta essere un po’ meno sarcastica se non altro perché così non staremmo oggi a discutere sul linguaggio e i toni e potremmo passare a qualcosa di più concreto: i contenuti.

3) Vi rimando all’area 1 dove potrete conoscere la storia dell’introduzione dell’IRC nella scuola pubblica italiana e tutte le sentenze del TAR che permettono oggi a chi non si avvale di uscire dalla scuola; leggete e poi continuate.

4) Ora parliamo di quanto sia bella, interessante e importante l’ora d’IRC: mi rendo conto che il docente Dentoni si riferisce all’IRC soprattutto per quanto riguarda il programma ministeriale: voi lo conoscete? [A tal proposito leggete il primo intervento del docente Dentoni sul dibattito attorno al documento Melone]. Ma noi ragazzi, comunque, se dovessimo descrivere quell’ora lo faremmo, probabilmente, così: ”é rilassante perché non siamo sotto pressione con voti ed interrogazioni; parliamo delle tradizioni cattoliche, della Bibbia e del Vangelo; delle tradizioni e delle credenze delle altre religioni, e talvolta dei nostri problemi e di temi di attualità.” Giusto?

Cercherò ora di spiegare cosa c’è che stona: la nostra esperienza ci insegna che molti docenti di religione cattolica fanno si che la loro ora si possa anche chiamare “l’ora di storia delle religioni (compresa la nostra)” o “l’ora di attualità” o altro... ma il fatto é che non é così e non é solo una questione di nome, ci sono istruzioni precise su ciò che loro vi possono dire o non dire: non potranno mai, dopo avervi parlato della castità, di cosa significa, di quanto sia importante, dire “però...” e spiegarvi come si usa un preservativo! Non possono perché andrebbero contro le prescrizioni della chiesa cattolica e vi assicuro che sarebbero immediatamente rimossi dal loro incarico se si venisse a sapere!

Voglio raccontarvi un episodio: in terza liceo, avevo sedici anni, la mia docente d’IRC ci mostrò delle diapositive apparentemente innocue: una coppia appena sposata, una famiglia nume-rosa... e poi quella di un FETO DI 40 GIORNI.   Non so come descriverlo, so solo che ho l’immagine di ciò che praticamente aveva la forma di un neonato, con le manine, i piedi, il viso...sono rimasta molto impressionata, ma ciò che mi ha fatto più male é che dopo quella foto non ci fu nessuna discussione! Non posso fare a meno di pensare che quella fu un’informazione tesa a farci riflettere sull’aborto ma in un senso unico: “a 40 giorni un feto é praticamente un bambino, quindi aborto=omicidio”.  Questo pensiero può anche essere condivisibile ma non vi sembra giusto che a ragazzi di 16 anni si debbano anche dare informazioni sulla legge esistente, sul perché esista e quali siano state le premesse storiche e sociali della sua nascita, su cosa ne pensino le donne, i medici, ecc..?!

Ora, alla domanda classica che fate al docente Dentoni e indirettamente anche a me: ”Perché ce l’ha tanto con l’IRC?”,  io vi rispondo che spero che i miei nipoti e i miei figli in futuro possano frequentare una scuola pubblica dove la nostra cultura cristiana sia sufficientemente descritta nelle materie quali storia, filosofia, letteratura, storia dell’arte...e in più spero che ci sia un’ora alla settimana gestita da un adulto, magari uno psicologo, magari laico, che dica: “Oggi di che volete parlare? Ok parliamo di anticoncezionali  o di quello che pensate del gay pride...” Non vorreste anche voi qualcuno che avesse perlomeno la libertà di farlo?

Capisco che abbiate bisogno di “collocare” il docente Dentoni entro certi schemi: “comunista, anticlericale..”  Lasciate perdere, non pensate alla persona, ai toni, al linguaggio, andate dritti al punto della questione e capite, riflettete e parlate!  Però vi voglio venire in contro: leggete il punto 12 del secondo intervento del docente Dentoni sul dibattito attorno al documento Melone. (anche se tutto il documento é interessante ed é in risposta alla lettera della docente Russo).

Se avete domande da farmi sono a vostra disposizione.

Stefania Ruggieri


Segue la risposta del docente f.dentoni

Cara Stefania,
il tuo intervento lo pubblico qui [con i link ipertestuali a comodità del lettore], ma lo ho anche allegato al capitolo "reazioni e commenti" del lavoro originale "non nuoce alla salute", che mi hai stimolato a portare avanti (perché alcune delle pagine a cui tu rimandavi erano ancora in costruzione).
Non vorrei fare commenti troppo favorevoli, od elogi fuori luogo, perché altrimenti dicono che ci siamo messi d'accordo.
Ti racconterò solo un piccolo aneddoto: quando ho ricevuto il tuo messaggio, lo ho fatto leggere a persona di mia fiducia, che conosce e, credo, condivide le mie idee. Di istinto, questa persona mi ha guardato in faccia e mi ha detto: "questa paginetta, in tema di IRC, è più convincente di tutte quelle che hai potuto scrivere tu". Anche se conteneva una (non intenzionale, almeno così mi ha bonariamente rassicurato l'amica) critica nei miei confronti, quel commento coglie molto bene anche la sensazione che ne ho avuta io: che più le idee sono forti, più trovano modi molto semplici ed efficaci (senza smettere di essere convincenti per le ragioni che contengono).
Grazie per la notizia "storica" sulla maternità del titolo: chissà perché, pensavo che ne fosse "padre" Massimiliano (Melone).

Tanti auguri per i tuoi studi

5-9-2000

f.dentoni

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6.Da uno sconosciuto lettore (01.09.2000) [sulla "pubblicità ingannevole" della CEI]

Date: Fri,  1 Sep 2000 10:21:48 +0200
Subject: Documentarsi prima di scrivere...
From: "gianluca968@iol.it"<gianluca968@iol.it>
To: f.dentoni@flashnet.it

Egregio Dott.Dentoni,
                     ho letto, per caso e molto divertito, la sua "reprimenda" circa lo spot riguardante la destinazione dell'otto
per mille alla Chiesa Cattolica. [si tratta di una pagina di questo sito, sezione "I care"]

Pur rispettando le sue opinioni, tuttavia Le chiedo di non giudicare dall'esterno situazioni che non conosce se non per sentito dire:
come fa ad esempio ad affermare che la Chiesa Cattolica è anticostituzionale perchè vieta il sacerdozio alle donne oppure perchè,
sempre secondo Lei, i sacerdoti sono in totale dipendenza dai vescovi?
Si rende conto che sono totali assurdità tra le altre cose neppure supportate da un filo logico?
Il sacerdozio alle donne è questione puramente sacramentale che non investe per nulla la dignità femminile che nella Chiesa, a dispetto
suo, ha trovato, diversamente da altre Istituzioni, un punto di forza nel riabilitare la donna dopo secoli di maschilismo non certo dovuto
alla Chiesa.
Che i preti dipendano economicamente dai vescovi l'ha inventato Lei perchè, grazie a Dio, i preti vivono della bontà di tanti cristiani che
pur non guardando certi spots pubblicitari si fidano della Chiesa.
Una Chiesa che, mi spiace per Lei, ha dimostrato nel corso della sua storia, insieme agli errori anche una grande passione per l'uomo in
tutte le sue dimensioni.
Credo che forse sarebbe opportuno che Lei s'informi meglio prima di diffondere in rete notizie più ingannevoli dello spot che ha tentato
goffamente di condannare.
Buona giornata.
 

Segue la risposta del docente f.dentoni

Egregio Dott.Dentoni, ho letto, per caso e molto divertito, la sua "reprimenda" circa lo spot riguardante la destinazione dell'otto
per mille alla Chiesa Cattolica.

Anche io ho letto il suo messaggio: non per caso (era proprio indirizzato a me), ma mi sono divertito discretamente anch'io: soprattutto perché mi sembra di averci platealmente riconosciuto comportamenti inguaribilmente cattolici sui quali molte volte ho dovuto richiamare l'attenzione (basta sfogliare le pagine di questo stesso documento "feedback.htm") e che, non se ne abbia a male, mi fanno ridere assai:

Pur rispettando le sue opinioni, tuttavia Le chiedo di non giudicare dall'esterno situazioni che non conosce se non per sentito dire:
e lei è invitato a non giudicare dall'esterno situazioni (e cioè il retroterra di questa pagina web) che forse non conosce neanche per sentito dire

come fa ad esempio ad affermare che la Chiesa Cattolica è anticostituzionale perchè vieta il sacerdozio alle donne oppure perchè,
sempre secondo Lei, i sacerdoti sono in totale dipendenza dai vescovi?
Non mi sembra proprio che la prima delle due affermazioni sia frutto di un "sentito dire": purtroppo, per via degli interessi in gioco, non lo ho sentito dire da nessuno. La seconda non è frutto di un sentito dire, ma di una serie di dati che lei sembra ignorare.

Si rende conto che sono totali assurdità tra le altre cose neppure supportate da un filo logico?
Temo che per lei "assurdo" significhi "quello che esce dal normale coro della informazione". Squalliduccio, se lei è un adulto; o quanto meno ingenuo, se lei è giovane. Siccome io non devo fare carriera, né occupare posti, né obbedire ad ordini di cricche, di partiti, di congreghe, di chiese o di lobbies, mi permetto di dire quello che penso, con alcune motivazioni a supporto. Dire che "è assurdo", è di solito un alibi per criticare senza ascoltare. Non molto umano (con buona pace della "passione per l'uomo" di cui in seguito); e non dovrebbe essere nemmeno cristiano (ma è piuttosto diffuso fra i cattolici).

Parlando di "filo logico" lei vuole dire che quei due argomenti non hanno nulla a che fare con l'"otto per mille"? Mi dispiace, ma mi pare evidente il contrario:

1. Lo stato si regge su dei principi (la costituzione) e tutto quello che compie (incluso il versare i soldi pubblici alla conferenza episcopale italiana) deve essere conforme ai principi della costituzione, e volto alla loro affermazione. Io sostengo che lo stato non può alimentare e finanziare (otto per mille) istituzioni che sostengono principi contrari alla costituzione (discriminazione in base al sesso): dove sta la illogicità? E sfido chiunque a negare quanto segue: se una qualsiasi istituzione (sindacato, associazione culturale, organizzazione, associazione) volesse avere riconoscimento giuridico e una qualche forma di finanziamento dallo stato, dovrebbe presentare il suo statuto, e modificarlo qualora non rispondesse ai valori di democrazia ed eguaglianza scritti nella costituzione [se ad esempio fosse scritto che presidente può essere solo un bianco, non potrebbe ricevere una sola lira di finanziamento pubblico]; la chiesa cattolica invece ha deciso per principio (facendo credere che è "Dio che lo vuole") che le decisioni (anche quelle concrete, finanziarie, gestionali) devono per principio essere in mano ai maschi. Per favore, qualcuno mi mostri:

a) che non è vecchiume ottocentesco
b) che non è anticostituzionale


2. Lo stato consegna "per il sostentamento del clero" (oltre che per altri scopi), in blocco e a scatola chiusa i soldi dell'otto per mille alla conferenza episcopale italiana, che penserà alla suddivisione. Questa modalità è inquietante e poco rispettosa di diritti riconosciuti nella nostra società democratica: sarebbe come se le aziende e l'INPS accreditassero al solo capofamiglia tutti i redditi di una famiglia, e che ci pensasse poi lui a distribuirli a sua discrezione. Il sistema è stato inventato nel 1984 (con la istituzione in ogni diocesi di un "Fondo per il sostentamento del clero", che riceve le somme ripartite dal Fondo centrale della CEI), in sostituzione della precedente procedura (quella del concordato del 1929) che prevedeva una somma  (molto modesta, ma da sopravvivenza, denominata "congrua") versata direttamente ai titolari di "ruoli ecclesiastici" (parroci e vescovi). Ora, non c'è dubbio che:

Il sacerdozio alle donne è questione puramente sacramentale che non investe per nulla la dignità femminile che nella Chiesa, a dispetto
suo, ha trovato, diversamente da altre Istituzioni, un punto di forza nel riabilitare la donna dopo secoli di maschilismo non certo dovuto
alla Chiesa.
Vorrei osservare:
a) non si tratta solo di questione sacramentale: nella chiesa cattolica al sacramento del sacerdozio (esercizio di alcune funzioni "sacrali") è collegato il potere gestionale [le scelte, gli indirizzi, i rapporti con l'esterno, la gestione delle risorse economiche, compresi i soldi ricevuti dallo stato...]. Se fosse come nella scuola (dove chi ha il ruolo di insegnare non per questo è colui che dirige la scuola), se cioè la amministrazione dei sacramenti, di competenza del clero, non significasse anche [residuo medievale] il potere incondizionato di gestione della intera associazione, allora la sua linea difensiva potrebbe essere meno disperata...
b) inoltre, anche se si trattasse di pura questione teologica e sacramentale, non per questo cesserebbe di essere anticostituzionale. Ad esempio, se (facciamo una ipotesi non verificata) secondo la teologia musulmana la donna non si può sposare senza il permesso dei genitori, questo sarebbe perfettamente teologico, ma anche chiaramente anticostituzionale
c) entrando nel merito della questione sacramentale, certo lei non ignora che la chiesa cattolica non può più opporre, alla richiesta del perché il clero debba essere tutto maschile, le antiche affermazioni misogine: per cui non ha potuto fare altro, in questi ultimi tempi, che dare la colpa a Dio: "Dio ha voluto così, e non se ne discuta più" (c'è tutto un retroscena, che pochi conoscono, e cioè il meccanismo con il quale la Congregazione per la dottrina della fede ha fatto diventare "pronunciamento di fede" e quindi immodificabile, il "magistero ordinario" [di per sé non "infallibile"] del papa su questo punto). Ci sarà da spanciarsi dal ridere quando fra cento anni si leggeranno le affermazioni dell'attuale papa su questo argomento: un po' come quando oggi leggiamo le invettive di Pio IX contro lo stato liberale; anche se, ci scommetto, fra 100 anni questo papa sarà già stato da tempo beatificato...: ad ogni buon conto, e a futura memoria, io lascio detto che indicare nella volontà di Dio la destinazione unicamente maschile della funzione sacerdotale rasenta la bestemmia, e costituisce senza dubbio grave violazione del comandamento cristiano che suona "non nominare il nome di Dio invano"; poi, se volete, fatelo santo.
d) che la donna abbia oggi nella chiesa una sua dignità [più che in tante altre istituzioni! quali? forse l'esercito?!], questo rasenta la barzelletta; lei potrà essere preso in considerazione quando ci invierà, nella prossima e-mail, un elenco delle donne che sono poste a supervisione di monasteri maschili (poiché è notorio che ogni ordine e monastero femminile è supervisionato da un responsabile maschile). Guardi che la gente non è mica stupida, e che le cose non diventano vere solo perché strombazzate a destra e a sinistra. Ma lei la ha letta la "mulieris dignitatem" [lo spiego per i lettori: è la enciclica papale che funge da manifesto della "dignità della donna"!] con occhi disincantanti? A parte lo slogan, che vedo ha assimilato bene anche lei, la attuale spiritualità del papa sulla "dignità della donna" consiste nell'additare l'esempio della Madonna, il cui grande merito sarebbe stato di dire "sì" al progetto di Dio. Quindi la dignità della donna cristiana [ma, mi domando, non anche del maschio cristiano?] consiste nel dire "sì" (a Dio, ma in concreto al papa, ai vescovi, al clero...): e questo mi pare la prova evidente del fatto che non basta essere papi per dire delle cose serie...
Condivido, in parte, che il maschilismo dei secoli passati non è dovuto [solo] alla chiesa [ma anche alla chiesa sì! non sia ipocrita! che le costa? tanto, il papa ha chiesto perdono....]

Che i preti dipendano economicamente dai vescovi l'ha inventato Lei perchè, grazie a Dio, i preti vivono della bontà di tanti cristiani che
pur non guardando certi spots pubblicitari si fidano della Chiesa.
Sul fatto che molti si fidano della chiesa, siamo d'accordo, ed è proprio per questo che ho scritto quella "reprimenda".
Per il resto:
a) non vorrà fingersi disinformato sui meccanismi, sopra descritti, dello Istituto Centrale per il finanziamento del clero! (se no si informi [prima di scrivere] a www.chiesacattolica.it, oppure www.sovvenite.it [citati a memoria] ). E, cito sempre a memoria, lo otto per mille rende circa (ma si procede ad acconti, con il computo esatto che si conosce solo ad anni di distanza) 1.400 miliardi. Invece il meccanismo parallelo, quello delle libere offerte dei fedeli (detraibili dalle tasse, e quindi accompagnate da un cospicuo rimborso al donatore: rimborso tanto maggiore quanto più il donatore è ricco) non rende alla chiesa cattolica che 200-250 miliardi. E anche questi miliardi passano per lo Istituto Centrale. Se le cifre che ho detto sono giuste, e se il clero secolare in Italia è attorno alle 50.000 unità, abbiamo uan media di oltre 30 milioni annui a testa. Non è moltissimo, ma equivale alla parte delle mie entrare costituite dal mio stipendio netto di insegnante. Non le sembra che sia meglio correggere la sua affermazione dicendo che i preti vivono della bontà di tanti cristiani e (per una cifra che permette una sopravvivenza dignitosa) dal denaro che il vescovo gli assegna? [Non ho contato gli oltre 1000 miliardi dell'insegnamento della religione cattolica, che vanno per la metà circa a insegnanti ecclesiastici; in questo caso il meccanismo della assegnazione è diverso, ma sempre saldamente sotto il controllo (ed il ricatto) del vescovo]
b) lei introduce un argomento molto interessante, le entrate dirette del clero, connesse all'esercizio della loro attività "pastorale". E' una "zona grigia" da vari punti di vista:

Una Chiesa che, mi spiace per Lei, ha dimostrato nel corso della sua storia, insieme agli errori anche una grande passione per l'uomo in
tutte le sue dimensioni.
Non mi dispiace nulla di quello che è successo: si figuri, io insegno storia.
Ma io mi guarderei bene dal retrodatare a tutta la storia della chiesa la "passione per l'uomo", che non data più di 50 anni. La "passione per l'uomo" se vogliamo dare un significato alle parole, la attribuiremo ben prima, caso mai (e anche qui con le dovute riserve, naturalmente), all'Umanesimo e al Rinascimento, alla Rivoluzione scientifica e all'Illuminismo, al liberalismo, alla democrazia e al socialismo (tutte cose che la chiesa prima ha odiato, poi ha dovuto accettare a malincuore, e ora si affretta a sputare mirando direttamente ad un recupero della teocrazia medievale).
La chiesa ha avuto come dichiarato scopo principale, fino a metà del Novecento, la gloria di Dio (il motto dei gesuiti "ad maiorem Dei gloriam" è stato contrapposto coscientemente alle tendenze del mondo moderno emergenti già dal Cinquecento); e la riconciliazione con l'uomo mi sembra, ahimè, sia stata solo una fugace infarinatura, seguita da repentino pentimento. Perché, con buona pace di tutti i telecronisti trasformati per l'occasione in untuosi telepredicatori, non si può certo parlare di "passione per l'uomo" nell'oscurantismo polacco che cerca di instaurarsi parassitariamente sulle paure e sulle angoscie della umanità, per tenerla asservita e controllata con freni, proibizioni, paure di novità, ricatti... Una chiesa tanto intenta a salvare le cellule embrionali e a contare i propri "beati". da non accorgersi che, anche in nome della difesa della fede, generali sanguinari in Sud-America, con la benedizione di vescovi, cardinali e papi (penso a Pinochet e ai generali argentini), perseguitavano e facevano sparire a migliaia delle persone (cristiane e non), che avevano quelle sì, la passione per l'uomo, perché volevano sul serio, non a parole scritte nelle encicliche, giustizia, uguaglianza, e libertà.

Credo che forse sarebbe opportuno che Lei s'informi meglio prima di diffondere in rete notizie più ingannevoli dello spot che ha tentato
goffamente di condannare.
Buona giornata.
Vedo che un sussulto di sincerità ce lo ha avuto: anche lo spot era ingannevole, sebbene molto meno del mio intervento...
Ma lei ha la misura delle proporzioni? Quello che scrivo io lo leggono in dieci, per caso come è capitato a lei, e di questi non saranno neanche il 10% quelli che prendono in considerazione le affermazioni "assurde" di uno sconosciuto. Quello spot, nel quale si fa credere che i soldi versati andranno ad aiutare i bambini del terzo mondo, mentre per i quattro quinti vanno ad ingrassare un già autosufficiente [questa è una scoperta che oggi lei ci ha aiutato a fare] clero italiano, lo hanno ascoltato centinaia di volte decine di milioni di persone, e come proveniente da una venerabile istituzione che nutre una millenaria "passione per l'uomo", oltre che eterno rispetto per la "dignità della donna"...
Se a me lei ha scritto una e-mail di 15 righe per porre fine al mio "inganno", vorrei avere copia della kilometrica protesta che certamente lei ha recapitato al presidente della conferenza episcopale, invitandolo a non abusare della buona fede degli italiani. Rimango in attesa.

Ah, dimenticavo: forse lei non è molto pratico di posta elettronica: ma guardi che si è dimenticato di firmarsi. Non ho nessuna intenzione e nessun interesse a fare ricerche per sapere da dove proviene. Ma le ricordo che mandare messaggi anonimi, a meno che non sia per motivo di imperizia, può volere dire:


Roma 2 settembre 2000

francesco dentoni

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5. Da un ex-alunno della sezione F (26.05.2000) [sulle posizioni ed i metodi del docente Dentoni]

From: "Karlos"
To: "francesco dentoni" <f.dentoni@flashnet.it>
Subject: Un ex alunno (parte III) [beh come disse quello, non c'è II senza III]
Date: Fri, 26 May 2000 20:24:10 +0200
 

Salve sono ancora io,
è un pò che non davo un'occhiata al suo sito ma sono ripassato da lì e la tentazione di scrivere è stata troppo forte ed eccomi qui!! Ho notato che negli ultimi due anni ha fatto "molte" assenze: se sta male "seriamente" mi dispiAce sinceramente e le auguro di guarire il + in fretta possibile; se non fosse "seriamente" malato mi permetta una battuta: mai un giorno di assenza durante il nostro triennio, che fortuna sfacciata :-).
Adesso veniamo a noi.
Ripartiamo con i suggerimenti (a proposito le sono state utili i suggerimenti precedenti a occhio direi di no):
Visto l'interesse che sta suscitando la questione dell'IRC perchè non crea una mailing list dove ci si può rispondere l'uno con l'altro (una specie di newsgroup dove i vari studenti possono scrivere e rispondere). Probabilmente (facciamo sicuramente) è ancora presto ma chissà se la discussione fosse accanita chissà!!

Adesso le osservazioni:
1) Vedo che non ha perso il vizietto di "prendere in giro" gli studenti (ovviamente nel senso buono di rigirare le loro + profonde convinzioni) si deve divertire molto non è vero?? A dire il vero è una cosa che mi ha dato sempre molto fastidio anche se adesso a distanza di anni la trovo molto interessante riuscire a rigirare le più profonde convinzioni delle persone (soprattutto molto utile anche se non sono ancora un maestro anzi se può darmi qualche suggerimento).

2) Mi sono sempre chiesto quale sia in realtà il suo scopo vero se cambiare qualcosa o andare comunque contro corrente. Comincio a pensare che sia la seconda che ho detto (è un pò il Bertinotti del Liceo Malpighi) infatti mi sembra che con questo suo modo di fare muro contro muro non otterrà mai grandi risultati che si potrebbero ottenere invece con un atteggiamente + accogliente. So che questo paragone non le piacerà e inorridirà davanti a quello che mi ricordo (o che ho capito) della storia che mi ha insegnato (ma cerchi di capire la mia cultura ormai è fatta tutta di integrali e derivate) ma mi ricorda tanto la Russia staliniana sola, contro tutti (o quasi), muro contro muro con l'America (beh le auguro di non fare la stessa fine). Perchè non prova a passare ad un atteggiamente + conciliante??

3) Un'altra cosa che mi sono sempre chiesto è "se un dubbio l'ebbe mai" (Il pensionato-F. Guccini) perchè a me pare di no. alt, alt non cerchi di rigirarmi con la storia delle certezze, del secolo che non sà dove sta andando (che tra parentesi e pure cominciato da poco) e cose simili.
Capisco che un capitano deve sempre dare una facciata di sicurezza per tranquillizzare l'equipaggio, ma che diamine!!! Alcune sue posizioni le ho sempre trovate discretamente inaccettabili (figura retorica che non mi ricordo), questa sua esasperata integrità di principi (che magari è anche affascinante: da ribelle a tutti i costi) non l'ho mai capita. Sono
d'accordo che se una cosa non va bene bisogna urlarla ad ogni costo ma anche il cane dopo un pò che abbaia la smette (fosse altro perchè morirebbe di fame), invece lei continua ad abbaiare (cavolo che fame che deve avere): molto affascinante ma poco redditizzio. So benissimo che sono lontanissimo dalla verità e che avrà passato ore o giorni o mesi o anni o secoli (beh secoli forse no) a rimuginare su queste cose e che sicuramente qualcun'altro le avrà mosso questi stessi miei appunti ma io non lo conosco quindi nel dubbio che  nessuno l'abbia mai fatto lo faccio io adesso.

Beh ora è meglio che smetto altrimenti la prossima volta che vengo non mi saluta neppure (scherzo so che non è tipo, .... o almeno lo spero).
Saluti
Karlos
P.S. Perdoni questo mio modo di scrivere e di rapportarmi molto (troppo?) scanzonato ma non potevo mica scrivere un trattato (non ne sarei neanche capace a dire il vero) e poi del resto a me piace così.
 
 

Segue la risposta del docente f. dentoni:

Salve sono ancora io,
è un pò che non davo un'occhiata al suo sito ma sono ripassato da lì e la tentazione di scrivere è stata troppo forte ed eccomi qui!!
Dove sta la tentazione? Non credo che il nostro sito di servizio sia paragonabile allo "albero della conoscenza del bene e del male..."

Ho notato che negli ultimi due anni ha fatto "molte" assenze: se sta male "seriamente" mi dispice sinceramente e le auguro di guarire il + in fretta possibile; se non fosse "seriamente" malato mi permetta una battuta: mai un giorno di assenza durante il nostro triennio, che fortuna sfacciata :-).
Le assenze in genere sono sempre per motivi "seri". Forse volevi chiedere se si trattava di motivi di salute o di altro genere: mi pare che quelle che hai viste elencate siano tutte da ascrivere a motivi di salute. "Guarire" non è facile, se ti ricordi quello che diceva Kierkegaard a proposito della "malattia mortale", o anche solo semplicemente Socrate a proposito del gallo da sacrificare ad Esculapio... [sottile vendetta di un docente nei confronti di un innocente ex-alunno...]

Adesso veniamo a noi.
Ripartiamo con i suggerimenti (a proposito le sono state utili i suggerimenti precedenti a occhio direi di no):
Invece i tuoi suggerimenti li ho ascoltati: ho visitato i siti che mi hai consigliato, mi sono fatto una infarinatura di html dinamico e di fogli di stile a cascata. I frutti certo non li vedi, ma ho una cartellina con alcuni progetti. Certo,  curare l'estetica del sito web non è il mio primario interesse, considerato che in genere fatico a trovare il tempo per farmi la barba...
Però, se mi permetti un'altra allusione dotta, un tallero esistente vale più di 1000 talleri pensati; il mio sito lo hai visto: ma il tuo dove è?

Visto l'interesse che sta suscitando la questione dell'IRC perché non crea una mailing list dove ci si può rispondere l'uno con l'altro (una specie di newsgroup dove i vari studenti possono scrivere e rispondere). Probabilmente (facciamo sicuramente) è ancora presto ma chissà se la discussione fosse accanita chissà!!
Certo che si può fare; ma l'idea non mi attira molto:
a) istituzionalizzare scambi occasionali di questo genere mi sembra uscire dalla misura; la funzione del nostro sito è prevalentemente "di servizio"
b) io penso che un "gruppo di discussione" non dovrebbe avere come scopo quello di suscitare una "discussione accanita"; anzi, al contrario, mi sembra che il vero scambio avvenga quando gli aspetti più vistosi si lasciano da parte. Ed è anche, in genere, il momento nel quale il potenziale "pubblico" perde interesse.

Adesso le osservazioni:
1) Vedo che non ha perso il vizietto di "prendere in giro" gli studenti (ovviamente nel senso buono di rigirare le loro + profonde convinzioni) si deve divertire molto non è vero??
Ma veramente? Forse ho "preso in giro" anche te? Mi sembra di no: in ogni caso eri abbastanza scanzonato per difenderti da solo. Tu mi attribuisci il mestiere dei sofisti: ma non so se ti ricordi che non parlavo troppo bene della loro retorica... Quasi quasi mi verrebbe da dire il contrario: che mi diverto a fare in modo che ciascuna capisca bene quello che pensa e di cui è convinto...

A dire il vero è una cosa che mi ha dato sempre molto fastidio anche se adesso a distanza di anni la trovo molto interessante riuscire a rigirare le più profonde convinzioni delle persone (soprattutto molto utile anche se non sono ancora un maestro anzi se può darmi qualche suggerimento).
Come faresti a fidarti dei miei suggerimenti, se pensi che quello che faccio lo faccio per una qualche utilità?!

2) Mi sono sempre chiesto quale sia in realtà il suo scopo vero se cambiare qualcosa o andare comunque contro corrente.
Mi pare che stai prendendo la parte per il tutto: non sarà che i test che faccio, gli avvisi che pubblico, i filosofi che spiego, ecc. ecc. ... tutto sia controcorrente! Secondo me tu, osservando, attribuisci significati che forse non ci stanno...

Comincio a pensare che sia la seconda che ho detto (è un po' il Bertinotti del Liceo Malpighi) infatti mi sembra che con questo suo modo di fare muro contro muro non otterrà mai grandi risultati che si potrebbero ottenere invece con un atteggiamente + accogliente.
Veramente, se guardi le date, caso mai è Bertinotti ad essere il Dentoni della politica italiana.
Sul collegamento fra il "controcorrente" (che non penso coincida con il "muro contro muro") e il non ottenere risultati, c'è purtroppo una difficoltà di principio: è che nessuno può verificare in modo sperimentale se usando un differente comportamento i risultati sarebbero stati migliori.
Ma forse tu mi attribuisci il desiderio di risultati diversi da quelli che io cerco: a me sembra che, sostanzialmente, quello a cui miro sono in grado di raggiungerlo, e non solo da oggi. Ad esempio, mi pare che si possa dire che anche oggi gli studenti di questo liceo, in maggioranza significativa, pensano che avere studiato filosofia e storia sia meglio che non averla studiata. E non è questo il mestiere per cui io sono pagato? Che dovrei volere di più?
Del resto mi pare che anche tu finisca scherzosamente per riconoscerlo, quando parli della mia presunta abilità a "prendere in giro gli studenti". In che senso, allora,  un "atteggiamento più accogliente" mi darebbe un risultato migliore? Io mica mi sogno di diventare ministro della pubblica istruzione: quello lo faranno gli ex-studenti del Malpighi...

So che questo paragone non le piacerà e inorridirà davanti a quello che mi ricordo (o che ho capito) della storia che mi ha insegnato (ma cerchi di capire la mia cultura ormai è fatta tutta di integrali e derivate) ma mi ricorda tanto la Russia staliniana sola, contro tutti (o quasi), muro contro muro con l'America (beh le auguro di non fare la stessa fine). Perché non prova a passare ad un atteggiamente + conciliante??
Si capisce bene cosa vuoi dire, ma credo che nel caso concreto hai fatto una pessima scelta: infatti i nipotini di Stalin potrebbero dire che la fine brutta la hanno fatta quando hanno cominciato ad essere concilianti... E poi, se tu vuoi fare la fine dell'America (due milioni di carcerati, affarismo selvaggio, ecc.), non invitarmi...

3) Un'altra cosa che mi sono sempre chiesto è "se un dubbio l'ebbe mai" (Il pensionato-F. Guccini) perchè a me pare di no.
Sono contento che citi Guccini; chissà che un giorno non facciamo un progettino (dentro al programma di storia e filosofia) su alcuni cantautori significativi.
Da questa domanda si capisce che tu ritieni più appropriato avere qualche volta dei dubbi. Ma prova a pensarci un momento: se qualche volta ho avuto dei dubbi, e il dubbio ha vinto, convincendomi a non fare qualcosa, tu per definizione non puoi essertene accorto, e quindi per forza tu mi hai visto fare cose sulle quali non avevo dubbi... Sarebbe come dire se un cronometrista delle olimpiadi ha mai avuto dubbi: nel suo pubblico mestiere lui per definizione spara i millesimi di secondo, e non conosce la parola "circa"...

alt, alt non cerchi di rigirarmi con la storia delle certezze, del secolo che non sà dove sta andando (che tra parentesi e pure cominciato da poco) e cose simili. Capisco che un capitano deve sempre dare una facciata di sicurezza per tranquillizzare l'equipaggio, ma che diamine!!!
Tu ti consideravi equipaggio con me come capitano? Troppo onore! (mi vien in mente "capitano mio capitano..."). Ma se sono sicuro o no dentro di me, detto fra noi, a te che te ne importa?

Alcune sue posizioni le ho sempre trovate discretamente inaccettabili (figura retorica che non mi ricordo), questa sua esasperata integrità di principi (che magari è anche affascinante: da ribelle a tutti i costi) non l'ho mai capita.
Anche io trovo in altri alcune posizioni inaccettabili, ma dove è il problema? Vuoi dire, come aggiungi subito dopo, che non riesci a capirle? Cioè hai il sospetto che io le sostenga per finta? Che io reciti, e per di più un gioco "affascinante"? Ma allora la tua è invidia!
Guarda che comunque una chiave di lettura tu te la sei fatta, proprio nel momento in cui dici di non capire: io sono un "ribelle a tutti i costi". Perché mi interroghi ancora? Non ti basta? O hai un "dubbio"?
Mi è piaciuta questa "esasperata integrità di principi"... quando sarò morto, vedrò se nominarti mio biografo ufficiale.
Comunque devo rimproverarti: dove eri quando abbiamo parlato della dialettica di Hegel? E' lì che abbiamo discusso gran parte di quello che tu ora vieni a dire, come se lo avessi scoperto adesso...

Sono d'accordo che se una cosa non va bene bisogna urlarla ad ogni costo ma anche il cane dopo un po' che abbaia la smette (fosse altro perché morirebbe di fame), invece lei continua ad abbaiare (cavolo che fame che deve avere): molto affascinante ma poco redditizio.
Se non sono ancora morto di fame, vuol dire che poi non stavo abbaiando più del necessario.
Sulla utilità, tutto dipende da quello che uno cerca. Sullo "affascinante" non mi trovo tanto d'accordo. Ognuno fa pacificamente quello che pensa di fare: e la vita è molto più routine che fascino, anche se qualcuno potrebbe parlare del fascino della routine (ancora Hegel: il tutto e i frammenti...).

So benissimo che sono lontanissimo dalla verità e che avrà passato ore o giorni o mesi o anni o secoli (beh secoli forse no) a rimuginare su queste cose e che sicuramente qualcun altro le avrà mosso questi stessi miei appunti ma io non lo conosco quindi nel dubbio che  nessuno l'abbia mai fatto lo faccio io adesso.
Sì, non è la prima volta che qualcuno mi propone argomentazioni di questo tipo (ma oggi più raramente). Ci ho pensato, anche se non ho passato notti insonni a rigirarmi nel letto. Il fatto è che se io facessi la stessa analisi che fai tu, la conclusione forse penderebbe dalla tua parte; ma io non riesco a impostare il problema in quel modo (efficacia, non efficacia; muro contro muro, più conciliante; controcorrente e ribelle...), e quindi non riesco a vedere la forza argomentativa di quello che dici.

Beh ora è meglio che smetto altrimenti la prossima volta che vengo non mi saluta neppure (scherzo so che non è tipo, .... o almeno lo spero).
Molti non mi vedono bene, perché non sono una persona che saluta molto [se uno facesse il conto dei mesi passati a dire convenevoli, si accorgerebbe che ha vissuti anni ed anni in meno...(su questo, vedrai quante me ne diranno!)]. Ma uno con cui ho lavorato insieme 450 ore faccia a faccia [se non dormiva], penso che continuerò a salutarlo...

Saluti

Karlos

P.S. Perdoni questo mio modo di scrivere e di rapportarmi molto (troppo?) scanzonato ma non potevo mica scrivere un trattato (non ne sarei neanche capace a dire il vero) e poi del resto a me piace così.
Mi sembra giusto. La cosa che non ho capito, è perché a te non piace il mio modo di scrivere e di rapportarmi....
 

Stai bene, e saluta gli altri che ancora vedi

tuo ex-docente

f.dentoni

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4. Da uno/a studente del Malpighi (non meglio identificato/a) [sull'IRC nella scuola pubblica]

Questo messaggio si presenta come proveniente da un indirizzo e-mail, rispondendo al quale, tuttavia, la risposta è tornata al mittente ("utente sconosciuto"). Inoltre il messaggio risulta datato 10 marzo, ma è pervenuto il 5 aprile 2000

Date: Fri, 10 Mar 2000 19:23:45 +0100
From: Sara Odoardi
Subject: Da uno studente del Malpighi
To: f.dentoni@flashnet.it
X-Mailer: Microsoft Outlook Express 5.00.2314.1300

Sono uno studente del Liceo Malpighi , frequento regolarmente il corso di IRC, ma premetto che non sono un cattolico osservante.

Dall'osservazione della sua pagina web ho notato che vi e' un feroce attacco a tutto quanto concerne la religione cattolica!!!!!

Mi chiedo se al posto dell'insegnamento della religione cattolica vi fosse stata una qualsiasi altra religione, il suo atteggiamento sarebbe stato lo stesso?? Perché tutto questo accanimento????

Le devo fare un appunto per quanto riguarda delle sue affermazioni fatte nella pagina "In memoria di Vittoria Boutet", quando afferma che "forse non avrebbe voluto una cerimonia cattolica" (le mie parole possono cambiare da quanto detto da Lei ma credo che il senso sia corretto), o quando pone tra parentesi l'appartenenza del rito mortuario alla religione cattolica; non conoscevo personalmente la professoressa Boutet, ne' la sua confessione , ma credo che sfruttare un episodio grave come la morte di una persona per esprimere i propri pareri sia un episodio grave e fuori da ogni morale, cristiana, musulmana, ebraica, laica e tutte le altre religioni che non sto qui ad elencare!!!

Inoltre da quanto ho capito dalle sue parole, mi e' sembrato assolutamente erroneo non partecipare al funerale della professoressa Boutet perché il rito era (CATTOLICO), non serve fare proclami di stima verso una determinata persona quando al momento dell'estremo saluto non si e' presenti per ragioni personali ( ANCHE DISCUTIBILI)

Spero che la opinione che mi sono fatto sia sbagliata.

La prego di rispondermi per fornirmi chiarimenti.

Segue la risposta del docente f. dentoni:

you wrote:

Sono uno studente del Liceo Malpighi , frequento regolarmente il corso di IRC, ma premetto che non sono un cattolico osservante.

Caro/a tu,

vedo che alla fine chiedi una risposta, ma forse, non bene pratico/a di queste diavolerie elettroniche, ti sei dimenticato/a di dire chi sei. Come faccio a risponderti?

L'indirizzo e-mail dice "Sara Edoardi", ma tu parli di te al maschile. Non è che a me interessino i fatti tuoi, ma di solito un minimo di identità ad un interlocutore bisogna darla!

Che tu sia o no cattolico/a, che tu sia o no osservante, purché sia quello che tu in coscienza vuoi essere, non fa nessuna differenza (o almeno non dovrebbe), in una scuola pubblica. Ma immagino che lo avrai detto come per dire: "se persino io che non sono cattolico/a osservante trovo esagerato quello che lei scrive, vuol dir che proprio esagera!"... E' così, non è vero? (ho già letto il resto...).

Dall'osservazione della sua pagina web ho notato che vi e' un feroce attacco a tutto quanto concerne la religione cattolica!!!!!

1. Cosa è un "feroce attacco"?

Ad esempio, questo tuo messaggio è o no un feroce attacco alla mia pagina web? Qualcuno direbbe di sì, qualcuno direbbe di no: ma in ogni caso gli argomenti che vi sono esposti non cambiano di un millimetro! Ti consiglio perciò, anche se chiederlo a studenti della tua età sembra troppo, di andare al sodo e di non fermarti alle apparenze esteriori: indignarsi, o fare finta di indignarsi, per i "toni", è un comodo trucchetto inventato dagli adulti per fare finta di non vedere gli argomenti. Non cascarci!

E poi scusa un po': mi pare che non si rispetti la "par condicio"! Tutti i giorni da tutti i mass media il papa manda parole di fuoco contro le coppie di fatto, la fecondazione assistita, gli omosessuali... [argomenti sui quali non sono particolarmente ferrato, ma che sono certamente opinabili] . Al confronto di quelle cannonate, le mie pagine web smarrite nell'oceano della rete sarebbero sì e no pistole ad acqua... Ma qualcuno parla di "feroce attacco" da parte del papa? Tu, gli hai scritto qualche e-mail domandandogli ragione del suo "accanimento"? Spero di sì. Ma per quello che ne so, tutti leccosamente li definiscono "solenni richiami". Queste doppie misure mi fanno spanciare dal ridere, ma penso che chi coltiva simili ipocrisie fin dentro la scuola, abbia gravi responsabilità.

2. Se ti sembra che in quelle pagine io attacchi "tutto quanto concerne la religione cattolica", hai un concetto molto ristretto della religione cattolica! Forse dovresti restringere almeno in questo modo: "tutto quanto concerne la pretesa della religione cattolica di godere di speciali privilegi nella repubblica italiana, e in particolare nella scuola"

Mi chiedo se al posto dell' insegnamento della religione cattolica vi fosse stata una qualsiasi altra religione, il suo atteggiamento sarebbe stato lo stesso?? Perche' tutto questo accanimento????

1. Sì, credo proprio di sì. Ma guarda che forse stai prendendo una strada sbagliata: le mie obiezioni a proposito della presenza della religione cattolica nella scuola pubblica non derivano dal fatto che è la religione cattolica, e neanche dal fatto che si tratta di una religione: i miei argomenti riguardano tutti gli "insegnamenti che devono obbedire a una ortodossia" (difficile?! non mi hai detto di che classe sei...).

Quindi se un giorno ci fosse un insegnamento di "ateismo" (c'è stato, in alcuni paesi dell'est) o di "mistica fascista" (ci hanno provato, nell'Italia del Ventennio), io sarei contrario, con gli stessi argomenti che uso qui: perché la cultura è libera, e se non è libera, che cultura è? La cultura è ricerca, e la "ortodossia" è proibizione (o quanto meno limite) della libera ricerca, con il pretesto che qualcun altro, che non è il ricercatore, ha saputo per altra via la verità, ed è autorizzato ad imporla.

2. Sull'"accanimento" ho già scritto ad un tuo compagno, che immagino sarà della tua stessa classe: comunque a giorni pubblicherò quegli interventi sulla pagina web, così potrai leggerli anche tu, con quello che penso dello "accanimento".

3. Mi piacerebbe rigirare la domanda che hai fatto, in questo modo: il giorno che nella scuola si insegnasse l'islamismo, le istituzioni scolastiche si comporterebbero allo stesso modo nei confronti di coloro che non si avvalgono? Prova a fare seriamente questa domanda a qualcuno che conosce bene la scuola, e poi dimmi come ti ha risposto. Però una piccola controprova la possiamo fare: quando nei paesi dell'est c'erano dei corsi obbligatori o semiobbligatori di ortodossia comunista, i cristiani protestavano vivacemente, dicendo su per giù le stesse cose che stanno scritte nella mia pagina web; però poi d'improvviso quegli stessi ragionamenti non valgono più quando ad essere insegnata è la ortodossia cattolica... Capirai, io insegno filosofia, cioè logica... Non basta che mi scriva uno studente dicendo che sono "accanito": vorrei delle spiegazioni....

Le devo fare un appunto per quanto riguarda delle sue affermazioni fatte nella pagina "In memoria di Vittoria Boutet", quando afferma che "forse non avrebbe voluto una cerimonia cattolica" (le mie parole possono cambiare da quanto detto da Lei ma credo che il senso sia corretto), o quando pone tra parentesi l'appartenenza del rito mortuario alla religione cattolica;

Qui prometti di toccare un tema preciso, al quale posso dare una risposta precisa. Però secondo me ti è sfuggito il contesto di quel documento: la docente Boutet è venuta a mancare attorno al 25 di settembre. Se e in che modo, o con quali rituali, sia stata celebrata la sua scomparsa (immagino a cura della sua famiglia), questo non lo so.

Quel documento è nato quando, circa due settimane dopo, la scuola (la istituzione scolastica) ha pensato di sospendere le lezioni per ricordare una docente che ha dato effettivamente molto al nostro liceo, fino all'ultimo giorno della sua vita. Non era affatto il giorno del suo funerale: mi pare evidente che ciascuno il suo funerale lo celebra come gli pare, e che gli altri se vogliono ci vanno altrimenti non ci vanno, assumendosi le loro responsabilità. Se sia meglio andare o non andare, questo credo che anche tu lo deciderai, nella tua lunga vita, volta per volta.

Ma qui il problema era tutto un altro: guarda che chi si prende la responsabilità di criticare, deve anche leggere! Qui io contestavo il fatto che una istituzione pubblica, per ricordare un docente, abbia interrotto le lezioni, e si sia recata in una chiesa cattolica a celebrare un rito cattolico. Qualcuno mi spieghi che senso ha.

Mettiamola così: facciamo che un giorno tu diventerai presidente del Senato. E poi ci sarà un illustre senatore di estrema sinistra che morirà: i suoi compagni gli faranno delle colossali esequie in un tripudio di bandiere rosse e di inni internazionalisti; tu, che, poniamo, sei un liberale convinto, valuterai se andare o meno a quella cerimonia, alla quale assisteresti, comunque, per pura cortesia. Ma poi il Senato farà, come è usanza, una cerimonia di commemorazione del senatore defunto: in quella circostanza, inviterai tutti i senatori ad andare alla vicina sezione del partito di rifondazione comunista, per cantare l'internazionale e alzare il pungo chiuso? Se lo proporrai, ti arriveranno tante lettere come quella che ho scritto io, almeno me lo auguro.

non conoscevo personalmente la professoressa Boutet, ne' la sua confessione , ma credo che sfruttare un episodio grave come la morte di una persona per esprimere i propri pareri sia un episodio grave e fuori da ogni morale, cristiana, musulmana, ebraica, laica e tutte le altre religioni che non sto qui ad elencare!!!

Ma tu giovane vuoi insegnare a me anziano a dire le bugie? Di solito i sinceri sono i giovani, e i simulatori sono gli anziani. Non capisco perché non dovrei dire quello che penso onesto e giusto, in ogni circostanza. A te qualcuno ha insegnato che la propria coscienza si può mettere a tacere in situazioni di emergenza? Anzi, al contrario, mi sento di dire che mai come nelle situazioni eccezionali bisogna stare forti e saldi alla propria coscienza, perché quelli sono i momenti nei quali più facile è il conformismo. Questo che ti ho detto qui in fondo, lo sapevi? è anche un principio profondamente cristiano.

E poi, scusa, ma devo essere sincero anche su questo: non trovo del tutto logico il tuo rimprovero di avere utilizzato una situazione di lutto per sostenere le mie idee; non è quello che pure tu hai fatto nel tuo messaggio? Solo che io dico che non è sconveniente; tu invece dici che è sconveniente, e poi lo fai.... Sono un po' disorientato.

Inoltre da quanto ho capito dalle sue parole, mi e' sembrato assolutamente erroneo non partecipare al funerale della professoressa Boutet perché il rito era (CATTOLICO), non serve fare proclami di stima verso una determinata persona quando al momento dell'estremo saluto non si e' presenti per ragioni personali ( ANCHE DISCUTIBILI)

Qui vuoi dire che c'è una contraddizione fra avere espresso la mia stima (sei sicuro che sia un "proclama di stima"? non vorrei che fosse sulla stessa frequenza d'onda del "feroce attacco"...) e non avere partecipato ad una cerimonia religiosa in orario scolastico? Vedi tu. Sembra che tu conosca il significato preciso di ogni gesto: ma non sei abbastanza grande da capire che uno stesso identico gesto può avere significati diversissimi ? (anche questo è un principio-base della morale cattolica).

Per me non andare a quella cerimonia è stato un atto di rispetto per Vittoria Boutet; e poi, scusa, sarà a lei che dovrò rendere conto, non a te (che nemmeno la conoscevi...), né a nessun altro... Non ti pare?

Inoltre vorrei farti vedere anche che forse la tua lingua batte troppo su un dente solo: l'argomento del rito "cattolico" era solo metà dell'argomento; l'altra metà riguardava la collocazione in orario scolastico, con la implicita affermazione che un omaggio a chi ha lavorato molto nella scuola vale più del lavoro nella scuola. Sarei curioso di sapere se nella tua sentenza ("assolutamente errato"), questa circostanza la hai fatta pesare (come aggravante o come attenuante?)...

Spero che la opinione che mi sono fatto sia sbagliata.

Io non ho alcun particolare interesse a farti cambiare opinione. Mi piace sentire le ragioni degli altri e provare a fare capire le mie.

La prego di rispondermi per fornirmi chiarimenti.

Secondo me, il chiarimento migliore è quello di leggere con cura, e non solo una volta, quello che sta scritto. Siamo in una civiltà frettolosa, che non legge, ma scorre i testi.

Sul risponderti, lo faccio abbastanza volentieri, nei limiti delle mie risorse: sono pagato per dedicare il tempo agli studenti della sezione F, non agli studenti del Malpighi... Ma non ci sono solo io al Malpighi: il giorno che non avessi risposte da me (o le mie non ti piacessero), rivolgiti a qualcun altro. La cosa importante, a scuola, è imparare a capire il mondo...

Buon lavoro

PS- ho visto che la data del tuo messaggio è 10 marzo. Sei tu che hai il calendario del tuo computer indietro, o sono io che ho scovato nella mia casella e-mail solo oggi un messaggio vecchio di un mese? Ti assicuro che non sono passate 24 ore da quando ti ho letto per la prima volta...

f.dentoni

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3. Da uno studente del Malpighi (classe 5C) [sull'IRC nella scuola pubblica]

From:
Date: Wed, 05 Apr 2000

Subject: Commento al suo sito.
To: f.dentoni@flashnet.it

Egregio prof. Dentoni,

sono un alunno del 5 c del liceo Malpighi e mi chiamo Enrico Piciarelli. Ho appena visitato il suo sito, e devo dire che non ne ho tratto una grande impressione. Le premetto che io sono di ESTREMA sinistra, sono ateo (e frequento religione esclusivamente per fare contenti i miei genitori), ma le giuro che proprio non comprendo il suo accanimento verso chi in certi valori crede e vuol frequentare un corso regolare di insegnamento alla religione che, le assicuro, non comprende solo lo studio della cattolica. Se lei è veramente di sinistra, dovrebbe essere più tollerante (e le dico ciò con la massima umiltà, perchè non pretendo di insegnarle nulla, visto il suo curriculum e il rispetto che le devo per la sua età). La saluto rispettosamente, Enrico Piciarelli.

Segue la risposta del docente f. dentoni:

you wrote:

Egregio prof. Dentoni, sono un alunno del 5 c del liceo Malpighi e mi chiamo Enrico Piciarelli.

Grazie. Sapere di che classe sei mi aiuta a capire di più, e a risponderti più a tono.

Ho appena visitato il suo sito, e devo dire che non ne ho tratto una grande impressione.

Quel sito non è fatto per dare impressioni a nessuno. E' un "sito di servizio". Immagino che ci sarai capitato perché hai trovato un link mentre visitavi il sito "Malpighi". E' stata un'idea del webmaster del Malpighi (docente Nicolafrancesco) quello di linkarmi. Ma mi pare giusta: siamo una scuola pubblica, e credo che tutti abbiano diritto di sapere chi è e cosa fa (nella scuola) chi nella scuola lavora.

Le premetto che io sono di ESTREMA sinistra,

Nella scuola pubblica non ci sono destre e non ci sono sinistre, e neanche centri; non ci sono moderati e non ci sono estremisti: ognuno è quello che è e basta, e vale per quello che pensa con la sua testa, per quello che dice in prima persona, per quello che fa sotto la sua responsabilità. Comunque credo grossomodo di capire quello che intendi con questa espressione

sono ateo (e frequento religione esclusivamente per fare contenti i miei genitori),

nella scuola pubblica non ci sono atei e non ci sono credenti; ci sono solo cittadini. Per la Repubblica Italiana (e quindi anche per la scuola pubblica) fra professare una qualunque religione e non professare nessuna religione non fa nessuna differenza.

Che ci siano pressioni, anche forti (ma questo forse non è il tuo caso) affinché i ragazzi frequentino l'insegnamento della religione cattolica, lo so, anche se il fenomeno rimane semi-sotteraneo. Questo è grave: la scuola fa finta di non accorgersene, mentre dovrebbe intervenire presso i genitori, a garanzia della libertà di scelta degli studenti. (i genitori poi mica sono stupidi: hanno fiutato che la scuola preferisce si scelga, e se la tengono buona...). E secondo me, per principi di etica civile e di etica cristiana, dovrebbero intervenire anche i docenti di religione cattolica, a denunciare questo fenomeno.

ma le giuro che proprio non comprendo il suo accanimento verso chi in certi valori crede

Punto 1: Qui mi sembra che cominci a usare due pesi e due misure: il mio lo chiami "accanimento", quello degli altri lo chiami attaccamento "a certi valori". Ma non ti viene il dubbio che anche io credo "in certi valori"?

Punto 2: per rimanere al "cane" ("accanimento" deriva da "cane"): cosa deve fare il cane da guardia quando qualcuno viene a svaligiare i valori di casa? fare un paio di "bau bau" e poi rimettersi a dormire? Di solito continua ad abbaiare fin che il pericolo c'è. E' "accanimento"?

Punto 3: tu hai trovato nelle mie pagine web che io ho parlato male del fatto di credere nei "valori cattolici"? Se leggi attentamente, non credo che troverai una sola riga su questo punto. Troverai invece deplorato che chi crede in valori cattolici pretenda, in nome della bontà dei suoi valori, di fare valere questa sua fede per avere spazi, soldi, privilegi dentro la scuola pubblica, a spese di tutti, e scomodando tutti gli altri cittadini.

Punto 4: giovane come sei, non sarai cascato anche tu nel tranello del "perbenismo"? "Perbenismo" è quel modo superficiale e ingannatorio di valutare secondo cui chi sta pacato e calmo, anche se è prepotente, ha certamente ragione, ed anzi è una vittima; mentre chi proclama ad alta voce la violazione dei principi e dei diritti è intollerante e violento. Guarda che se ci sono riusciti a farti ingoiare questa, o diventi un boss, o sei fregato per la vita.

Punto 5: basta con i tabù. A volte i tabù servono a coprire il nulla. Io vorrei capire esattamente cosa sono i "valori cattolici" per i quali dovremmo nutrire tutti sacrosanto rispetto; e sai cosa ho scoperto? Che i cattolici su questo punto stendono una cortina fumogena, come fosse "cosa loro" (anche se poi allo stato costa migliaia di miliardi). Se cerchi bene (ma ci vuole un po' di fiuto), ne troverai traccia nei materiali (soprattutto: "pedagogia", "teologia", "documento Melone") annessi alla ricerca che abbiamo fatto anni fa con la 5F:

http://www.sitodiservizio.it/fdentoni/nonnuoce/nndoc00.htm

Lo so che molti cattolici, quando gli fai queste domande, si offendono a morte: ma sono loro che si sono fatti avanti, nello stato, per ricevere finanziamenti e spazi in nome dei "valori cattolici". Noi cittadini, dovremmo accontentarli "a scatola chiusa"? Che aprano la scatola! Altrimenti qualcuno potrebbe sospettare che sia vuota.

e vuol frequentare un corso regolare di insegnamento alla religione che, le assicuro, non comprende solo lo studio della cattolica.

Che sia una assurdità affidare l'insegnamento "della religione" o "delle religioni" ad un docente di religione cattolica (scelto proprio in base alla sua fede cattolica e per legge da rimuovere non appena dia cenno di scostarsi dalla ortodossia cattolica), questo da solo non riesci a vederlo?

Sarebbe come affidare al partito di maggioranza relativa l'incarico di organizzare la campagna elettorale, non solo per il proprio partito, ma anche per tutti gli altri. Non ti sembrerebbe ridicolo? (Veltroni che fa una campagna elettorale "imparziale" nella quale presenta i programmi di tutti i partiti!). Si potrebbe dire che se c'è qualcuno non adatto ad esporre i programmi elettorali degli altri partiti, è proprio Veltroni. Ma allora, a che titolo un insegnante di religione cattolica (scelto dal vescovo cattolico, e pagato proprio in quanto cattolico) fa un corso sulle altre religioni? Lo ripeto: trovo gravemente scorretto farsi passare per un esperto di "religioni", solo in base al fatto di essere molto attaccato alla propria religione. Non c'è un palese "conflitto di interessi"?

Se lei è veramente di sinistra, dovrebbe essere più tollerante

Lo so che alcuni dicono che sono di sinistra. Di sicuro sono mancino. Del resto non sono molto sicuro. Ma non voglio nascondermi nel generico. C'è stata una occasione nella quale la docente di religione cattolica nella sezione F mi ha fatto un preciso e chiaro rimprovero che suonava pressappoco così: "Io, si sa che sono cattolica e quali sono i miei valori, così gli studenti sanno regolarsi. Tu invece non dici apertamente quale è la tua posizione [Enrico Piciarelli però, almeno lui, crede di averlo capito!], e così puoi influenzare gli studenti in modo subdolo". Se ti interessa, vai a vedere come ho provato a rigirare la frittata; nel fare questo ho dovuto indicare quali sono i "miei valori"; se quelli sono valori di sinistra, allora io sono di sinistra:

http://www.sitodiservizio.it/fdentoni/nonnuoce/nndoc08.htm#valori

(e le dico ciò con la massima umiltà, perchè non pretendo di insegnarle nulla, visto il suo curriculum e il rispetto che le devo per la sua età). La saluto rispettosamente,

Enrico Piciarelli.

Si capisce bene che vuoi assicurarmi di avere detto quello che pensi, con sincerità e senza arroganza. Io comunque ritengo che le ragioni e gli argomenti non sono mai arroganti, persino se (come non è qui) fossero conditi con un contorno di parole arroganti; e non si guarda su che piatto gli argomenti vengono presentati: agli argomenti si risponde sempre con degli argomenti. E' per questo che ritengo abolita, nella Repubblica Italiana, fatta tutti di cittadini rigorosamente uguali (dal presidente della Repubblica all'ultimo extracomunitario che ha avuto la cittadinanza da un giorno), la parola "umiltà". Quanto al "rispetto", è una parola che mi piace di più (forse anche a te ricorderà Kant e "la dignità" delle persone): ma so che a volte si approfitta di questa parola per suggerire che alcuni vanno rispettati più di altri.

Mi sembra molto doveroso che un docente parlando a uno studente faccia più attenzione a non mancargli di rispetto che parlando al preside: perché è molto, molto difficile! Ad esempio, come ti accorgi da questa mia risposta, una buona dose di paternalismo non la toglierà mai nessuno, agli insegnanti! E questo non è esattamente "rispetto"...

Buon lavoro

f.dentoni

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2. Da uno studente del Malpighi (classe e sezione sconosciuta) [sull'IRC nella scuola pubblica]

From: "Alessandro Chiantera"
To: <f.dentoni@flashnet.it
Subject: Piccola curiosità
Date: Mon, 3 Apr 2000 16:16:52 +0200

Buongiorno prof. Dentoni,

sono uno studente del Malpighi. Ho letto a lungo le discussioni riguardanti l'insegnamento della religione cattolica presenti nel suo sito. Io sono un cattolico convinto, e sono fiero di frequentare l'ora di religione. Volevo innanzitutto farle notare che non è assolutamente vero che durante l'ora di religione si insegni solamente la dottrina cattolica. Nel mio caso, come in quelli di altri miei amici che frequentano altre scuole e si avvalgono dell'IRC, si è presentata la possibilità di studiare dogmi e principi di altre confessioni (protestante, ortodossa, ebraica, islamica, buddhista, scintoista, induista...). Dai suoi commenti e dalle sue continue riflessioni mi sono fatta una idea molto chiara e netta nei suoi riguardi e a tal proposito umilmente le chiedo: "Perché lei nutre quest'odio viscerale nei confronti della religione cattolica, e di tutto ciò che ne può avere a che fare? Come mai vuole assolutamente far conoscere a tutti il suo anticlericalismo d'origine indubbiamente comunista e che contrassegna, purtroppo e contro la volontà di molti, la società di oggi?"

Mi scuso se il mio italiano non è stato corretto, e gradirei ricevere da lei una risposta schietta e sincera fuori da qualsiasi pregiudizio che in lei può esserci.

Segue la risposta del docente f. dentoni:

To: "Alessandro Chiantera" <a.chiantera@tiscalinet.it

Subject: L'insegnamento della religione cattolica

you wrote:

Buongiorno prof. Dentoni, sono uno studente del Malpighi. Ho letto a lungo le discussioni riguardanti l'insegnamento della religione cattolica presenti nel suo sito.

Grazie. Alcune cose le ho scritte io, alcune, le più serie, le abbiamo fatte assieme alla 5F di qualche anno fa.

Io sono un cattolico convinto, e sono fiero di frequentare l'ora di religione.

Tra essere cattolici e frequentare l'ora di religione cattolica non c'è necessariamente un legame. Ci sono dei cattolici che non la frequentano proprio perché sono cattolici, e (più raro, credo) ci sono dei non cattolici che la frequentano proprio perché non sono cattolici.

Sono contento che tu hai scelto con coscienza e consapevolezza di avvalerti dell'IRC. Dovrebbe essere così per tutti. La mia impressione è che molte autorità (sia scolastiche che ecclesiastiche) non credano molto al desiderio autonomo degli studenti di avvalersi dell'IRC: altrimenti non metterebbero i bastoni fra le ruote a quelli che non intendono avvalersi [tu probabilmente eri molto piccolo, ma nel 1990, quando la faccenda andò davanti alla Corte Costituzionale, il capo dei vescovi italiani (si chiamava "cardinale" Poletti) ci mise di mezzo i suoi avvocati perché lo stato non permettesse agli studenti che non avevano scelto l'IRC di non stare a scuola...; e credo si possa dimostrare che le cose non sono cambiate; anzi stanno un po' peggiorando].

Quanto ad essere "fiero", mi sembra leggermente esagerato. Forse non sono più giovane e determinato come te: ma davanti allo Stato le due scelte sono assolutamente equivalenti; quindi introdurre elementi di "fierezza" dall'una o dall'altra parte mi sembra alimentare un inutile campanilismo. Di solito si è fieri per avere fatto qualcosa che è meglio fare piuttosto che non fare. Ma non vorrei fare il pignolo: forse volevi dire "convinto".

Volevo innanzitutto farle notare che non è assolutamente vero che durante l'ora di religione si insegni solamente la dottrina cattolica. Nel mio caso, come in quelli di altri miei amici che frequentano altre scuole e si avvalgono dell'IRC, si è presentata la possibilità di studiare dogmi e principi di altre confessioni (protestante, ortodossa, ebraica, islamica, buddhista, scintoista, induista...).

Su questo punto mi dispiace di non potere essere d'accordo con te; ed anzi devo lamentare la scorrettezza grave con la quale molti docenti di IRC si ostinano a farsi passare, nella comune opinione, come "docenti di religione" mentre invece sono "docenti di religione cattolica". Lo stato li paga (tutti i cittadini italiani, anche i non cattolici, pagano gli insegnanti di religione cattolica) per insegnare "religione cattolica" (le leggi sono pubblicate sulle pagine web che hai sfogliato: controlla!); non solo: devono insegnare religione cattolica secondo la dottrina professata dalla conferenza episcopale italiana. Il vescovo li sceglie (anche se è lo stato che li paga), controlla rigorosamente che siano persone di fede cattolica; e appena ha dei dubbi, li può licenziare senza possibilità di ricorsi al TAR o simili...

Che parlino delle altre religioni, che portino a vedere le sinagoghe e le moschee, che invitino rappresentanti di altre religioni, non cambia proprio nulla! Anzi, ripeto, mi pare molto scorretto.

Prova a fare questo piccolo ragionamento: se lo Stato avesse fatto una convenzione con la FIAT (che è potente, e dallo stato riceve facilmente dei favori), in modo che un'ora alla settimana venga un ingegnere a fare dei corsi sulle auto Fiat: ti sembrerebbe corretto che questo signore si faccia passare per docente di "automobili", mentre invece è docente di "automobili Fiat"? Ti sembrerebbe corretto che per mascherare il fatto di stare lì a fare gli interessi di Agnelli (o anche dei consumatori, dal momento che certamente è convinto che le auto Fiat siano le migliori del mondo), nei suoi corsi tratti un mese delle Renault, un mese delle VolksWagen, un mese dalle Ford, e così via? Cesserà, quel corso, di essere un corso di automobili Fiat? No di certo: sarà un "corso sulle automobili non Fiat, ma come le vede la Fiat "(e nell'interesse della Fiat, se no viene licenziato).

Dai suoi commenti e dalle sue continue riflessioni mi sono fatta una idea molto chiara e netta nei suoi riguardi e a tal proposito umilmente le chiedo: "Perché lei nutre quest'odio viscerale nei confronti della religione cattolica, e di tutto ciò che ne può avere a che fare?"

Tu puoi farti l'idea chiara e netta che vuoi, anche se ti consiglio di guardarti bene intorno, e di non prendere cantonate. Il mondo è molto complesso per tutti: figuriamoci per un ragazzo della tua età! Quanto allo "umilmente", è un aggettivo che ti sconsiglio di usare con chiunque: docenti, poliziotti, ministri, e anche papi.

Quanto allo "odio viscerale" devi stare attento alle impressioni superficiali. Esiste una tradizione, di pessimo gusto e di cattiva democrazia, nel mondo cattolico di questi ultimi anni, secondo cui chi non li riverisce profondamente ("umilmente", diresti tu) è un loro nemico e li odia. Troppo comodo! Quando io devo fare delle domande, le faccio: se sono domande che chiamano in gioco valori importanti (la democrazia, la giustizia, la trasparenza, la legalità...) le faccio lo stesso, anche se suonano impertinenti: al preside, al provveditore, al ministro; e anche ai vescovi. In genere preside, provveditore e ministro non rispondono, oppure rispondono freddi freddi, ma si guardano bene dal lamentarsi di essere stati trattati con poco riguardo: sarebbero subissati dal ridicolo. I cattolici invece no: si offendono. Ormai ci sono abituato: ma ti assicuro che c'è da spanciarsi dal ridere.

Come mai vuole assolutamente far conoscere a tutti il suo anticlericalismo d'origine indubbiamente comunista e che contrassegna, purtroppo e contro la volontà di molti, la società di oggi?"

Non so quanti anni esattamente hai, ma non riesco a entrare bene nel tuo linguaggio: per me l'anticlericalismo è un fenomeno dell'Ottocento positivistico, di tipica impronta capitalistica e liberale. Il "comunismo", come è apparso nella storia dell'Occidente, ha per lo più avuto un forte afflato religioso; la povera gente, a partire dal secolo scorso, è diventata anti-religiosa quanto si è sentita dire (dalle autorità ecclesiastiche) che erano dei senza-Dio perché volevano porre fine allo sfruttamanento e all'ingiustizia.

E poi, che la società di oggi sia comunista o anticlericale mi sembra fuori dalla realtà (ma tu leggi i giornali, vedi la TV?). Ad esempio: hai sentito sostenere pubblicamente dai mass media negli ultimi due anni qualcosa di simile a quello che hai letto nelle mie pagine web? Qualcosa non torna, in questo tuo ragionamento...

Mi scuso se il mio italiano non è stato corretto, e gradirei ricevere da lei una risposta schietta e sincera fuori da qualsiasi pregiudizio che in lei può esserci.

Il tuo italiano si capisce benissimo.

Come posso pensare di dare una risposta "schietta e sincera", se tutto quello che hai letto nelle pagine web non ti sono piaciute? Io lì ho scritto quello che penso, in modo schietto e sincero.

Vedo poi che ti preoccupi dei miei pregiudizi. Cosa è un pregiudizio?

Tutto quello che gli altri pensano e non combacia con quello che pensi tu? Certo no.

Quello che gli altri pensano e che si allontana troppo da quello che pensa la media della gente? Il mio mestiere non consiste nell'insegnare alla gente di pensare come pensa la media delle gente.

Quello sui pregiudizi credo che sia un discorso senza capo e senza coda. Sarebbe come se io ti invitassi a lasciare da parte i tuoi pregiudizi. Che ciascuno si tenga le sue convinzioni, e le renda sempre più chiare e motivate a sé a egli altri. Chiamare "pregiudizi" le convinzioni altrui è un modo (un po' troppo comodo) per dispensarsi dal ragionarci sopra...

Io, se avessi più tempo, scriverei volentieri (come tu hai fatto con me) a tanti che professano apertamente idee che non condivido: ma non credo che potrei scrivere loro "Come siete, non mi piacete; scomparite!" Non lo troverei molto democratico, e nemmeno molto cattolico.

Stai bene

f.dentoni

Alla risposta del docente Dentoni, lo studente ha garbatamente risposto a stretto giro di posta:

From: "Alessandro Chiantera"
To: <f.dentoni@flashnet.it
Subject: L'insegnamento della religione cattolica
Date: Tue, 4 Apr

Grazie professore per la risposta anche se sono tuttora convinto che l'IRC è facoltativa per i ragazzi che sono quindi liberi di scegliere se avvalersi o no, e non devono crearsi delle campagne contro di esso come sta succedendo ora. Inoltre sono tuttora convinto che il cattolicesimo faccia parte anche del nostro essere italiani poiché è uno degli elementi che ha edificato la nostra identità nazionale e dovrebbe passare anche molto tempo prima che esso non venga più riconosciuto dalla scuola e, più in generale, dagli italiani. Perdere il cattolicesimo significa perdere una parte, anche se molto piccola, di noi.

Arrivederci. A. Chiantera

Dal tono della lettera mi sembra di capire che lo studente considerava chiuso lo scambio. Perciò non gli ho risposto. Ma aggiungo qui ugualmente alcune osservazioni al suo secondo messaggio:

Grazie professore per la risposta

Prego. Ma non facciamo troppi complimenti, altrimenti anche io devo ringraziarti della tua, e così all'infinito...

sono tuttora convinto che l'IRC è facoltativa per i ragazzi che sono quindi liberi di scegliere se avvalersi o no, e non devono crearsi delle campagne contro di esso come sta succedendo ora.

Sarei preoccupato se tu avessi cambiato idea solo per avere letto una mia lettera!

Che i ragazzi siano liberi di avvalersi o no, a me sembra una piccola ipocrisia, che facciamo finta di sopportare. La scuola è fatta in modo che scegliere di non avvalersi sia infinitamente più difficile che scegliere di avvalersi. Prova a domandare a chi ha i figli nelle scuole elementari!

Le campagne per sensibilizzare gli studenti (ma soprattutto i presidi) a favore della scelta per il sì (con accorgimenti vari che ti risparmio per brevità), le fanno normalmente tutti i vescovi (e qualche volta anche i provveditori). Io non ho mai sentito una campagna in favore del non avvalersi (cosa che, almeno per "par condicio" sarebbe comunque lecita).

Nelle mie pagine web farai fatica a trovare inviti a non avvalersi.

Solo in due circostanze io posso avere detto qualcosa che si avvicina ad un invito a non avvalersi:

a) nel corso del lavoro "non nuoce alla salute" ho sostenuto una "raccomandazione di minoranza" che diceva agli studenti: "nel momento di scegliere tenete presente anche gli altri", perché se scegliete di avvalervi, voi di fatto, anche contro la vostra intenzione, causate disagi a chi non si avvale

b) nel corso di un breve dibattito sulla scuola privata, durante una assemblea di istituto (anno scolastico 1998/99), io ho detto che se veramente gli studenti della scuola pubblica volessero fare pressione sul governo per impedire il finanziamento alla scuola privata, basterebbe che minacciassero compatti di non avvalersi dell'insegnamento della religione cattolica, e il governo verrebbe a ben più miti consigli.

Ma oggi in giro non vedo nessuna campagna contro chi si avvale!

Inoltre sono tuttora convinto che il cattolicesimo faccia parte anche del nostro essere italiani poiché è uno degli elementi che ha edificato la nostra identità nazionale e dovrebbe passare anche molto tempo prima che esso non venga più riconosciuto dalla scuola e, più in generale, dagli italiani. Perdere il cattolicesimo significa perdere una parte, anche se molto piccola, di noi.

Tu hai l'aria di chiudere il discorso, ma metti in gioco un paio di argomenti nuovi!

1) Che sia prudente giocare la carta della identità nazionale, è da valutare con attenzione: si parte così, e si finisce leghisti, o peggio razzisti... Hai sentito quel sacerdote cattolico (si chiama Gelmini) che qualche giorno fa si è lamentato pubblicamente che "vengono troppi musulmani in Italia, sposano le nostre donne e le fanno convertire all'Islam ... snaturano la nostra civiltà...". Ma è un cattolico, quello?

2) Anche ammettendo che la cultura cristiana sia importante e debba essere conosciuta (io dico sempre che la nostra è ancora, in sostanza, una cultura greco-giudaico-cristiana); anche ammettendo che non bastino la storia della letteratura, la storia dell'arte, la storia, la filosofia, e che quindi ci voglia uno specifico insegnamento sulla tradizione cattolica in Italia, mi spieghi tu perché mai dovrebbero essere chiamati ad insegnarla delle persone scelte non in base alla loro competenza (quella democraticamente attestata nel confronto scientifico), ma in base alla loro fedeltà al cattolicesimo? Sarebbe come se io non potessi insegnare la storia dei partiti politici se non ho in tasca la tessera del partito di governo.

Stai bene

f.dentoni

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1. Da un ex-alunno della sezione F [sull'IRC nella scuola pubblica]

Carlo Nucera, un "ex-alunno" (maturità 1995), in coda ad una comunicazione che conteneva fa l'altro una serie di suggerimenti tecnici, mi ha rivolto questa domanda:

From: "Karlos"
To: <f.dentoni@flashnet.it
Subject: Un ex alunno (parte II)
Date: Sun, 20 Feb 2000
...

Finiti i suggerimenti posso chiederle una cosa?

Coma mai ce l'ha sempre avuta così tanto con gli insegnanti di religione?? Capisco che nell'insegnamento della religione cattolica vi siano alcune falle democratiche (cominciando da chi non è cattolico è deve affrontare alcuni disagi) ma con tutto quello che sta succedendo oggi nella scuola (privatizzazioni, concorsi, riforme incerte) non le sembra di cavillare un pò troppo?? Non crede che sarebbe il caso magari di insistere di più sull'integrazione Liceo-Università Liceo-Mondo del Lavoro??

Saluti. Carlo Nucera

In quella circostanza non ho avuto modo e tempo di rispondere, e lo faccio qui

(07.04.2000)

Caro Carlo,

scusa se ti rispondo nella rete, senza mandarti a casa una risposta che sarebbe ormai fuori tempo.

Mi sembra pacifico che non si possa mettere il problema nei termini personali, e cioè come "avercela con gli insegnanti di religione (cattolica)".

Sì, hai capito bene: ci sono delle "falle democratiche" (io però non comincerei dai disagi degli studenti non avvalenti: quelli hanno più effetto, nella comune opinione, ma i problemi sono di natura più seria).

Basta una fiala di veleno per avvelenare un pozzo.

La presenza dell'IRC nella scuola, ma soprattutto le carte false che si fanno per favorirla oltre quanto consentito e stabilito, sono chiaro segno che in gran parte della società italiana non si è accettato un principio che sta scritto nella carta costituzionale:

Non è una "falla" da poco: ci sono delle persone che fanno finta di volere la società che sta scritta nella costituzione, ma non la vogliono. E' grave, per la democrazia; e, detto fra noi, è grave anche dal punto di vista dei principi professati dai cattolici.

I grandi cambiamenti che ci aspettano hanno bisogno di uomini adulti, liberi e forti. La meschina alleanza fra gerarchie ecclesiastiche ed autorità scolastiche per occultare e sminuire il principio della laicità dello stato, può produrre solo conformismo e ipocrisia.

Ci sono priorità maggiori? Può darsi. Ognuno vede le sue.

Ma mi sembra che sui problemi che dici tu (scuola-università-lavoro) ci sono persone ben più preparate di me che lavorano. Però anche quegli sforzi, in che direzione andranno? Se saranno forti i valori democratici, allora potremo sperare che la scuola non diventi il luogo nel quale, a spese di tutti, i datori di lavoro addestreranno schiere di subordinati docili e "flessibili".... Altrimenti....

F.Dentoni

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