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I.R.C. parliamone: non nuoce alla salute

Annessi e note alla parte 3: Documenti Giuridici

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[nota 1]
 
 
 



 

Il Consiglio di Stato interpreta dicendo che i principi del cattolicesimo appartengono alla "maggioranza": ma questa espressione nel concordato non c'è, anche perché è sempre pericoloso contarsi

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[nota 2]
 
 
 



 

Ma il problema è: chi avrebbe tenuto questo corso? i cattolici lo avrebbero chiesto per sé, ma a quale titolo? avrebbe dovuto essere una normale materia come tutte le altre, senza alcun intervento della chiesa cattolica: ma è ovvio che i cattolici, ed il consiglio di stato non pensano a questo: avrebbero voluto dare alla chiesa cattolica l'insegnamento di tutto il fenomeno religioso! Ecco cosa intendo ad esempio per "imperialismo religioso" della chiesa cattolica, espressione che non è piaciuta alla docente Russo

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[nota 3]
 
 
 



 

Vorrei fare osservare la astrattezza del ragionamento del Consiglio di Stato: se lo stato avesse istituito per i fatti propri un insegnamento religioso, non ne avrebbe parlato in un concordato con la chiesa cattolica, ma avrebbe proceduto autonomamente: è evidente infatti che per un insegnamento non confessionale non occorrono né insegnanti con patente confessionale, né accordo con nessun ente confessionale: la storia della chiesa cattolica si insegna all'interno della storia senza il permesso della chiesa cattolica, e la storia del movimento operaio si insegna nella storia senza il permesso dei sindacati o dei partiti socialisti

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[nota 4]
 
 
 



 

Mi permetto di notare la ambiguità della definizione: nessuna discriminazione per chi? se l'IRC è messo nel normale quadro orario, è evitata la discriminazione per gli avvalentisi, ma si discriminano i non avvalentisi; se l'IRC è emarginata dal quadro orario, non si discriminano i non avvalentisi, ma si discriminano gli avvalentisi: le parti si sono reciprocamente ingannate, con linguaggi fumosi, lasciando poi agli effettivi rapporti di forze la speranza di potere sistemare il tutto, lasciandosi un margine di manovra tenendo presente anche il fattore "opinione pubblica"; fatto sta che tuttavia, prima della intesa del dicembre 1985, lo stato italiano aveva già approvato (con forza giuridica di legge, non di semplice DPR) un'intesa con la chiesa valdese, che piuttosto esplicitamente si impegnava in senso contrario

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[nota 5]
 
 
 



 

Chi sceglie di non avvalersi sceglie un disvalore, un disimpegno! Quante sciocchezze hanno scritto, oggi possiamo ben dirlo, dopo le sentenze della Corte Costituzionale, questi giudici! Chiaramente non credono nella libertà di scelta. Eppure queste argomentazioni, spazzate via dalla Corte Costituzionale, sono rimaste nell'immaginario di molti: quale è lo studente non avvalentisi che non si è sentito dire almeno una volta "tu hai fatto una scelta inferiore, perché è una scelta di disimpegno"?
 
 

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[nota 6]
 
 
 



 

Il Consiglio di Stato riesce ad affermare proprio questo! Io in vari miei interventi ufficiali ho parlato di prestigiatori che riescono a mostrare bianco il nero e nero il bianco



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[nota 7]
 
 
 



 

La libertà per il Consiglio di Stato non è un valore



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[nota 8]
 
 
 



 

Ma l'hanno voluto loro, si potrebbe rispondere

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[nota 9]
 
 
 



 

Non credo che il Consiglio di Stato, che è un tribunale amministrativo, abbia il diritto di indicare quali debbano essere le soluzioni legislative da adottare, ma si sa che qui c'erano sotto colossali interessi in equilibrio, e chi ha potuto si è fatto sentire attraverso la voce di questo organo, caratterizzato per essere una sorta di "cimitero degli elefanti"

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[nota 10]
 
 
 



 

!! Ma non era più facile dire il contrario: che l'intesa non poteva leggersi così, perché andava contro una evidentissima clausola che non si riesce a leggere diversamente!

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[nota 11]
 
 
 



 

Il Consiglio di Stato, secondo me in chiara violazione del principio della laicità dello stato, si sta inventando tutta una serie di affermazioni che nessuna legge ha mai detto: chi ha detto che l'insegnamento religioso ha attinenza coi valori della vita e della convivenza civile? E' opinione opinabile. Se avessimo i retroscena pieni, credo che non sia difficile ipotizzare che la bozza di questa sentenza è stata preparata in qualche palazzo della conferenza episcopale italiana. [nota aggiunta in fase di riorganizzazione finale: qualche dato concreto in questo senso lo abbiamo trovato: lo zampino di Giuseppe Dalla Torre, presidente dei giuristi cattolici italiani: si veda il documento conclusivo n. 1, al punto 1.1.2.4.]

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[nota 12]
 
 
 



 

Principio fondamentale, che stranamente nessuno cita mai, mentre tutti continuano a citare a sproposito i principi del Consiglio di Stato, che la Corte Costituzionale ha sbugiardato. E' sulla base di tali principio che il docente Dentoni da anni sostiene (davanti al Ministro, al Provveditore, a Presidi, Collegi dei Docenti e Consigli di istituto) che non si può dare carta bianca alla chiesa cattolica nella cieca fiducia che i principi che essa sostiene siano conformi alla costituzione, ma che vi è diritto (e dovere) di analizzarli caso per caso: ma ancora non vi è cenno alcuno che tale esigenza sia stata nemmeno compresa

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[nota 13]
 
 
 


Cioè il rispetto delle varie religioni, inclusa quella cattolica alla quale si dà uno spazio nella scuola pubblica
 
 

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[nota 14]
 
 
 



 

Anche questo principio costituzionale di "libertà dalla religione" (per il quale la "non-religione" è rispettata alla pari della "religione", e rientra alla pari nel concetto di "pluralismo religioso") , ben pochi se lo ricordano, mentre invece si ricordano bene gli argomenti fasulli del Consiglio di Stato

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